Juventus e Inter, Lippi: “Bianconeri top in Europa. De Ligt un grande. Su Conte…”

Marcello Lippi a tutto campo. Dalla Juventus alla corsa scudetto, alla Nazionale. Questi e altri i temi trattati dall’ex ct dell’Italia, ora alla guida della Cina

Marcello Lippi (Getty Images)
Marcello Lippi (Getty Images)

Marcello Lippi interviene a 360 gradi nel corso dell’intervista esclusiva rilasciata a La Gazzetta dello Sport.

Serie A come la Premier League?

“Come mentalità il campionato inglese è ancora lontano e per quanto ci sforziamo non la raggiungeremo mai. Se la nostra Serie A fosse solo un’evoluzione offensiva sarebbe una cosa molto positiva. Forse però è semplicemente l’inizio di stagione e manca ancora l’equilibrio tra fase difensiva e quella offensiva”.

La lotta scudetto sarà racchiusa a 3 squadre?

“Sì. Juve, Inter e Napoli. Sono nettamente superiori alle altre. I bianconeri hanno due titolari per ruolo come nessuno in Europa“.

De Ligt sta faticando e Dybala è una riserva…

De Ligt è un grande. Sarri voleva inserirlo gradualmente, ma l’infortunio di Chiellini ha accelerato i tempi. Ero sicuro che Dybala sarebbe rimasto, può giocare in tutti i ruoli dell’attacco. Credo che anche Conte alla fine schiererà tre punte. Il 3-4-3 l’ha già fatto e con Politano e Sanchez è possibile“.

Caso Icardi e Lukaku

“Icardi doveva andare via. Lukaku mi piace, ha forza, potenza, umiltà, velocità”.

Esuberi Juventus e in generale  difficoltà a vendere dei grandi club

“Ormai i grandi giocatori preferiscono stare in grandi squadre, a costo di fare turnover: sanno che così possono vincere”.

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Lippi su Napoli, Champions League e Nazionale

Sul mercato dei partenopei

“Non manca nulla, con Llorente ha un attaccante d’area forte di testa. Ha tantissime soluzioni in attacco e Ancelotti in panchina”.

Sulla Champions League

“Da qualche anno la Juventus è nel gruppo delle 4/5 favorite: la vincete uscirà tra queste. Napoli e Iter sono in seconda fascia. Poi subentrano i famosi dettagli, la casualità”.

Sulla Nazionale di Mancini

“Utilizzando i giovani che neanche avevano debuttato in Serie A, ha lanciato un messaggio ai club: fateli giocare. E con una manovra in palleggio, possesso e verticalizzazione ha dato un segnale tecnico-tattico. Tanti giovani sono in arrivo. Possiamo tornare al ruolo che ci compete”.

Q.G. 

 

 

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