Maurizio Sarri si è pienamente calato nella realtà della Juventus. Il tecnico bianconero ha smentito coloro che avevano dubbi sulle sue capacità di affermarsi in un club così importante
Sarri e la Juventus, il feeling cresce, sotto ogni punto di vista. Il tecnico era arrivato a Torino tra lo scetticismo di molti tifosi bianconeri. Alcuni avevano addirittura creato l’hashtag #sarriout, complice anche le dichiarazioni non proprio amorose verso la Vecchia Signora ai tempi del Napoli. Causa malattia è stato costretto a stare fermo per un mese, ma ha recuperato terreno e i progressi della squadra sono evidenti. L’ex Chelsea si ritrova primo dopo sette turni di campionato. Battuti Napoli e l’Inter di Conte, le due squadre indicate come rivali per lo scudetto. Risultati a parte, il gioco che vuole Sarri è decollato in maniera importante: il gol di Higuain contro i nerazzurri, maturato dopo 24 passaggi consecutivi ne è l’emblema. Il cammino procede bene anche in Europa dopo il pareggio all’esordio in casa dell’Atletico Madrid e la vittoria contro il Bayer Leverkusen allo Stadium.
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Juventus, gestione del gruppo e cambio di modulo le altre armi di Sarri
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“E’ un integralista tattico, non riuscirà a gestire i tanti campioni” . Questi sono altri dubbi che molti nutrivano sul tecnico. Partito con il 4-3-3 (durante la gara spesso virato nel 4-4-2), Sarri anche in questo caso ha smentito i suoi detrattori. Complice l’infortunio di Douglas Costa a Firenze, l’allenatore non ha esitato a schierare il 4-3-1-2, il modulo che adottava all’Empoli. Sulla gestione dei giocatori, finora Sarri ne ha utilizzati 22, 18 di questi con con almeno il 20% del minutaggio. Dybala sembrava un problema, invece l’allenatore è riuscito a rivitalizzarlo e l’alternanza con Higuain è un valore aggiunto. Escluso dalla lista Champions, Emre Can sta pian piano sta giocando in campionato. Mandzukic sicuro partente a gennaio, resta da recuperare Rabiot. Infine la comunicazione: finora nessuna polemica e risposte diplomatiche a domande scomode.
Q.G.