Milan, Moggi all’attacco: “Partita da ufficio inchieste, meritava la Serie B!”

Le ultime news Milan mettono in evidenza il durissimo attacco al Milan dell’ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi

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Luciano Moggi (Getty Images)

Avrebbe meritato la Serie B!“. Ai microfoni di ‘Reggina Tv’ Luciano Moggi è andato all’attacco del Milan facendo riferimento alla partita del ‘Franchi’ tra i rossoneri e la Fiorentina del 30 aprile 2005. “L’arbitro era De Santis. Alla vigilia, un’intercettazione ci racconta che l’allora addetto agli arbitri del club milanista, ovvero Meani telefona proprio a De Santis dicendogli di ‘non ammonire Kakà e Nesta, poiché sono diffidati e domenica dovremmo giocare con la Juventus a Milano’” lo scontro scudetto. “La partita finì 2-1 per il Milan – aggiunge Moggi, radiato dalla FIGC dopo il processo Calciopoli – e non fu dato dall’arbitro un rigore grosso quanto una casa per fallo di Pancaro su Pazzini. Si menarono dall’inizio alla fine, ma del Milan non fu ammonito nessuno“.

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Quella era una partita da ufficio inchieste e retrocessione del Milan – ha tuonato in conclusione – De Santis, che si guardò bene dal telefonare all’ufficio inchieste, è stato poi messo tra quelli vicini alla ‘Triade’. Pensate un po’ la differenza tra quello che è la realtà e quello che invece hanno voluto dimostrare…”.

Va detto, a onor di cronaca, che non è vero che in quella partita – come sostiene Moggi – non venne ammonito nessun calciatore dell’allora squadra allenata da Ancelotti. A prendere il cartellino giallo furono in quattro: Cafu, Stam, Gattuso e Kaka. Il brasiliano non era evidentemente tra i diffidati, dato che giocò regolarmente lo scontro per il titolo con la Juve, vittoriosa al ‘Meazza’ per 1-0 e alla fine Campione d’Italia, anche se poi il titolo le venne tolto.

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