Coronavirus, questione arbitri | La rivelazione di Nicchi

Sulla ripresa dei campionati si esprime anche Marcello Nicchi, presidente dell’Aia, che svela una nuove ipotesi: assegnati arbitri delle stesse città

Marcello Nicchi (Getty Images)

Il futuro della stagione di Serie A è ancora da decidere. Gli organi competenti stanno lavorando per cercare di concludere i campionati in Italia, ma fino ad ora non ci sono certezze. Nel frattempo il presidente dell’AIA, Marcello Nicchi, è intervenuto svelando una nuova possibile soluzione al rientro. Gli arbitri assegnati potrebbero appartenere alla stessa città della squadra. Inoltre il ritiro per i direttori di gara sembra essere un opzione molto difficile.

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Diaconale Cellino
Serie A (getty Images)

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Coronvirus, Nicchi svela: “Potremmo designare arbitri delle stesse città”

Il presidente dell’Associazione Italiana Arbitri, Marcello Nicchi, in un’intervista alla ‘Gazzetta dello Sport‘ ha dichiarato: “Non possiamo comportarci come una squadra di club e portare in ritiro un mese arbitri che vengono da tutta Italia. Ma visto che si sono allenati basterà un primo ciclo di 7-10 giorni per riprendere la forma ottimale. Teniamo presente che l’arbitro non deve affrontare contrasti e scontri fisici. Poi a ridosso delle competizioni ci sarà un altro mini ritiro, con test, controlli e tamponi.”

Marcello Nicchi (Getty Images)

Poi a Sportmediaset rivela:” Partiamo da due presupposti: il primo è che tutti i nostri arbitri offrono garanzie; il secondo è che arbitri e assistenti non viaggiano su pullman o charter come le squadre. Lo fanno per conto proprio con macchina, treno o aereo. Se possiamo permettere a un arbitro di raggiungere la partita di competenza senza attraversare mezza Italia non è meglio? O vogliamo affermare che un arbitro professionista, se la pandemia lo rendesse necessario, non potrebbe arbitrare la squadra della propria città? Io questo lo rifiuto.” Infine chiude parlando della questione VAR: “Sarà presente con stanze sanificate, anche se con meno persone”

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