Dopo le parole di Giorgio Chiellini sulla Superlega arriva la dura replica: “A nome di chi sta parlando?”
E’ il giorno di Italia-Svizzera, è il giorno del dentro o fuori. La Nazionale di Mancini deve vincere per strappare il pass per i Mondiali 2022 e farlo senza alcuni dei big: non ci sarà Immobile, il cui stop ha destato non poche polemiche, ma non ci sarà neanche capitan Chiellini. Proprio il difensore della Juventus ha rilasciato alcune dichiarazioni che hanno acceso il dibattito.
Il 37enne ha detto sì alla Superlega (“i giocatori di un certo livello vogliono giocare soltanto partite di livello europeo”), chiesto la riduzione del numero di squadra della Serie A (“18 il numero giusto”) e parlato anche del Var (“noi romantici ne vorremmo l’abolizione, ma il mondo va avanti e non bisogna precludersi al cambiamento). Proprio a queste parole del capitano della Nazionale e della Juve replica in maniera dura Mario Sconcerti con un articolo sul ‘Corriere della Sera’.
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Sconcerti commenta in maniera dura le parole di Chiellini: “Quando è nel suo ruolo di capitano – scrive – dovrebbe stare attento a ciò che dice sul sistema calcio”. E ancora: “A nome di quale se stesso parla dei vantaggi della Superlega? giocatore, capitano o dirigente a disposizione dal prossimo lunedì?”
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Da qui l’affondo contro il vero limite della Superlega che secondo Sconcerti “non è mai stato esistere, era esistere in un modo per 13 società e in un altro per tutte le altre 700 squadre europee”. Ed ecco la domanda finale all’esperto difensore: “Siamo tutti uguali o in 700 servono solo per allenare i ricchi?”
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