Chiude la prima metà di stagione da campione d’inverno l’Inter, e Simone Inzaghi parla della forza del gruppo e non solo
Una Inter straordinaria quella vista in questa prima parte di stagione, che oltre a conquistare il titolo di campione d’inverno, riesce a superare la fase a gironi della Champions League, e agli ottavi di finale affronterà il Liverpool.
Così il tecnico Simone Inzaghi non può che essere soddisfatto e ai microfoni della ‘Gazzetta dello Sport’ si è divertito a riconoscere i propri giocatori da piccoli, soffermandosi su Barella: “Grandissimo giocatore, con grandissime qualità come ragazzo, lo dimostra il rinnovo. Diventerà una bandiera dell’Inter perché sente la maglia dell’Inter addosso. Sono molto contento di allenarlo”. Poi su Lautaro Martinez spende altrettante parole importanti: “È un giocatore completo che sente le responsabilità. Sa di essere un leader. Ha fatto un girone d’andata importante con undici gol. Dà sempre tutto in campo, si arrabbia se viene tolto prima o se non è impiegato dall’inizio”.
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È già amore tra Simone Inzaghi e l’Inter. Il tecnico dell’Inter alla ‘Gazzetta dello Sport’ infatti ha parlato dei suoi giocatori con parole di grande stima. Su Dzeko ha affermato: “Quando è partito Lukaku il primo nome che ho fatto al direttore è stato quello di Edin. Mi hanno risposto che con loro sfondavo una porta aperta. È sempre stato uno dei più forti del nostro campionato”. Poi su Dimarco: “Lo chiamo ‘Dimash’ come molti suoi suoi compagni. È stata una grande scoperta e rivelazione. È un giocatore molto tecnico e intelligente e secondo me farà molto bene”.
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Su Dumfries: “De Vrij l’ha aiutato nell’inserimento, poi vogliamo farlo crescere ogni giorno”. Poi è il momento di Perisic: “L’ho incontrato in tutti questi anni e mi ha impressionato per il grande giocatore che era, poi l’ho allenato ed è stata una piacevole scoperta. Quello che più mi ha colpito è la disponibilità che mi ha dato un grande campione così che ha vinto tanto”. Infine su Calhanoglu afferma: “Quando è successo di Eriksen, dopo un paio di giorni con Ausilio e Marotta abbiamo pensato subito a lui. Ricordo che in vacanza sono stato più tempo al telefono con Hakan che con i miei familiari. Abbina quantità e qualità, è normale che anche lui ha avuto bisogno di inserimenti ma la forza di questa Inter è il gruppo: ha trovato uno spogliatoio che l’ha accolto nel migliore dei modi”.
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