Il deludente pari con il Torino riporta Massimiliano Allegri al centro delle critiche: spuntano due piste per l’eredità in panchina
Una serata tutt’altro che memorabile. La Juventus si mette alle spalle l’1-1 contro il Torino e prepara la delicata sfida di Champions League con il Villarreal. La recente deludente prestazione della squadra bianconera rimette al centro delle critiche Massimiliano Allegri. Del tecnico livornese, ai microfoni di ‘Radio Radio’, ha parlato il giornalista Tony Damascelli che non ha risparmiato pesanti critiche all’allenatore della Juventus. “La Juventus scivola dalla lotta al quarto posto, colpa dei limiti di alcuni calciatori, Rabiot ormai intoccabile per la coppia del gatto e il gatto, essendo la volpe assente, intendo dire Allegri e Landucci che hanno dimostrato di non saper disegnare la giusta soluzione di gioco”.
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Il giornalista ha poi proseguito: “Football confuso e confusionario, i resti della Juventus hanno rischiato di buscarle ma li ha salvati la pochezza di questo Toro”. Non saranno settimane semplici per Allegri, Damascelli chiude così la sua forte critica, anche dopo gli arrivi di Vlahovic e Zakaria nella scorsa sessione di calciomercato: “Ovviamente Allegri parlerà di prova di carattere e di orgoglio, gli hanno comprato il caviale e lui continua a preferire lo sgombro. Qualcosa accadrà“. Quel qualcosa potrebbe chiamarsi esonero, al termine della stagione, in caso di mancato quarto posto da parte della Juventus. “Ok super ingaggio ma senza quarto posto come si fa a non cacciarlo?“.
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Juventus, post Allegri: spunta anche Tudor
L’interrogativo di Damascelli può trovare ossigeno in due nomi che, al posto dell’allenatore toscano, potrebbero approdare sulla panchina bianconera a giugno. Il nome low cost potrebbe essere quello di Igor Tudor, in scadenza a giugno con l’Hellas Verona e che potrebbe dare il via alla rivoluzione bianconera.
La pista di grande prestigio porterebbe al ‘Cholo’ Simeone. L’argentino, ormai sempre più lontano dalla permanenza all’Atletico Madrid, rappresenterebbe il cardine per il rilancio immediato del progetto Juventus.
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Situazione dunque in definizione, Allegri appeso ad un filo: senza Champions League, la Juventus potrebbe cambiare allenatore.