Nonostante sia fermo ai box per infortunio, Chiesa continua ad essere corteggiato da un club che risponde così ad una proposta bianconera
Come noto, la stagione di Federico Chiesa, l’attaccante della Juve e della Nazionale Italiana, si è chiusa prematuramente dopo la rocambolesca vittoria dei bianconeri all’Olimpico di Roma il 9 gennaio. In quell’occasione, l’ex Fiorentina uscì anzitempo dal campo in seguito ad un movimento innaturale del ginocchio sinistro, verificatosi in seguito ad un cambio di direzione. La diagnosi dei giorni successivi era stata impietosa: lesione del legamento crociato con conseguente operazione. E con tempi di recupero non inferiori a sette mesi.
Nel frattempo l’attaccante è stato comunque oggetto di voci di mercato provenienti soprattutto dalla Premier League. Liverpool ma anche Chelsea avevano già mostrato il loro apprezzamento sul calciatore, ritenuto un vero e proprio crack del calcio europeo. A proposito dei Blues, attorno ad un profilo già nel mirino del ds bianconero Cherubini si starebbe per intavolare uno scambio che avrebbe del clamoroso. E che ovviamente riguarda anche il figlio d’arte attualmente fermo ai box.
Chiesa e il possibile affare col Chelsea: Jorginho sul piatto
Sfruttando la corte che Max Allegri e la Juventus starebbero operando da settimane per Jorginho, la dirigenza londinese vorrebbe proporre uno scambio con conguaglio. L’apertura per una cessione a Torino dell’italo-brasiliano sarebbe condizionata dalla volontà di mettere sul piatto 30 milioni di conguaglio cash per strappare Chiesa al club bianconero.
In questo modo la Juve otterrebbe il suo metronomo di centrocampo incassando anche un ottimo conguaglio per poi poter operare più liberamente sul mercato. Certo, la perdita di un pezzo da novanta come Chiesa – che peraltro non aveva granchè legato con Allegri – non sarebbe facile da digerire soprattutto per i tifosi. I difficili equilibri del fornte offensivo con la presenza di Dusan Vlahovic e, chissà, con la permanenza di Dybala e Morata potrebbero ‘giustifcare’ la scelta di privarsi del velocissimo esterno italiano.