L’inopinata sconfitta patita per mano del Genoa ha scatenato le critiche nei confonti del tecnico Allegri: volano parole grosse
Nell’anticipo serale del venerdì valido per la 36esima giornata, una demotivata Juve ha ceduto per 2-1 al Genoa in un match che per il Grifone potrebbe rappresentare la svolta nella corsa salvezza. L’andamento della gara è stato alquanto bizzarro: passati in vantaggio con un bel gol di Dybala al 48′, i bianconeri hanno ceduto di schianto nel finale, subendo la rimonta degli uomini di Blessin.
Già nell’immediato post partita sui social si erano levate voci di insoddisfazione da parte del popolo juventino: tra chi accusava Kean per il clamoroso gol divorato sull’1-1 e chi mostrava il malcontento per alcune sostituzioni discutibili, anche il tecnico Max Allegri è finito nell’occhio del ciclone. Nulla in confronto a quanto si è scatenato il giorno dopo ai microfoni di ‘Radio Radio’.
“Il Genoa sogna la salvezza. Se potesse incontrare avversarie come la Juventus vista a Marassi sarebbe una passeggiata in allegria. Vittoria meritata, per cuore e voglia, sconfitta inguardabile per la squadra di Allegri la cui presunzione non ha ormai più limiti. E’ riuscito nell’impresa di sostituire Vlahovic, umiliandolo un’altra volta, quindi di togliere dal campo Dybala che aveva segnato l’unico gol, bello, ha mischiato per confusione le carte togliendo identità a una squadra già sgorbia di suo, i suoi sostenitori diranno che le scelte sono state effettuate in funzione della prossima finale di Coppa Italia“, ha incalzato Tony Damascelli, il giornalista mai tenero nei confronti dell’allenatore toscano.
L’opinionista fisso dell’emittente radiofonica ha poi rincarato al dose: “Questa Juventus non ha corpo, non ha sangue, è figlia dell’arroganza, ha uomini in condizioni paurose. Cuadrado terzino ha sbagliato la qualunque, De Sciglio ha provocato il rigore della vittoria genoana, Rugani è bello senz’anima, Arthur è un errore di brasiliano. Poi c’è Kean, che secondo le parole di Nedved è uno da 25 gol ma se gioca vicino alla porta, direi quella di uscita. Totale. Un disastro che in altri tempi e altri ingaggi porterebbe o alle dimissioni o al licenziamento dell’allenatore, il quale se la gode con i 9 milioni annuali e la fiducia del suo presidente che pensa alla Superleague e festeggia il quarto posto. Un risultato che può considerarsi storico, considerate le prestazioni dei bianconeri. Il Genoa ha ritrovato la luce con una storia strana e bella. Criscito aveva sbagliato il rigore da un punto nel derby ma ha trasformato quello da tre contro la Juventus”,ha concluso.
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