L’intervista di Dusan Vlahovic: gli obiettivi con la Juventus e la scelta di sposare il progetto bianconero
L’attaccante della Juventus, Dusan Vlahovic, è stato ospite alla Sala Olimpica presso il Salone del Libro di Torino, in occasione della presentazione del libro “Vlahovic, non finisce qui”, scritto dal direttore di Tuttosport Guido Vaciago.
Vlahovic ha affrontato diversi temi, dal suo avvicinamento al calcio alle prospettive future con la Juventus: “Ringrazio tutti voi che siete qui oggi. Penso che in Serbia da quando siamo piccoli ci mettono sempre la palla in mano. Da quando ero piccolo avevo una voglia di essere sempre in movimento, ho cominciato prima col basket che era la mia prima passione, anche perché nella mia scuola elementare c’era una scuola di basket. Ho fatto due-tre anni, poi giocando con i miei amici a calcio ho deciso di fare quello. Poi mia madre mi ha portato al primo allenamento”.
Sulla scelta della Juventus: “Mi piace il dna della Juve, questa voglia di combattere e di non mollare, di andare oltre il limite, fino alla fine. Un po’ così sono anch’io. Mi piace lavorare, soprattutto perché quando smetto di giocare anche se è presto, non voglio avere rimpianti. Voglio dare tutto, non vorrei avere rimpianti. Questo è il mio lavoro, sono un privilegiato e non vedo perché debba essere diverso. Si può fare sempre meglio. Anche quando hai fatto una cosa straordinaria, devi essere consapevole e soddisfatto, senza esagerare”.
Vlahovic ha speso bellissime parole per Prandelli: “Mi emoziona sempre, mio padre non avrebbe fatto ciò che ha fatto lui per me. Mi diceva: guarda al posto suo non avrei fatto questo. Lo ringrazio tanto, ci sentiamo spesso. Lui è stato quello di cui avevo bisogno, mi ha spinto avanti, mi ha supportato. Lo ringrazierò per tutta la vita, qualsiasi cosa per lui ci sono e ci sarò sempre. Sono veramente grato, spero di vederlo presto, finora è l’uomo sportivo più importante. Uno vero”. Su Chiesa: “Mi ha visto crescere. Abbiamo condiviso tre anni alla Fiorentina, fortunatamente siamo di nuovo insieme. Si è infortunato quando sono arrivato, spero torni il prima possibile, lo conosciamo come calciatore.
È stato un piacere vederlo, speriamo di ritrovare la nostra intesa sul campo, che è rimasta a Firenze. Non vedo l’ora di giocare con lui, per scendere in campo e lottare con lui, e vincere insieme”. Poi Vlahovic si è espresso anche sulle emozioni della Champions: “Quando sta arrivando si respira un’aria diversa. Vorrei provare queste emozioni tante volte e per molto tempo. Speriamo che arriveranno tutte queste partite e che saranno tantissime. La prima partita di Champions che ho visto in tv è stata Milan-Liverpool di Istanbul, me la raccontava anche mio padre”.
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