Dybala si racconta: “Nessun tradimento, a Roma per vincere”

Le prime parole del fantasista argentino come nuovo giocatore della Roma nella conferenza stampa di presentazione

Introdotto da Tiago Pinto con un breve excursus sulle sue ambizioni nel club e la contentezza dell’intero ambiente giallorosso di averlo con sé, Paulo Dybala ha risposto alle prime domande dei media nella sua primissima conferenza stampa ufficiale in qualità di nuovo calciatore della Roma alle dipendenze di Mourinho.

Tiago Pinto e Dybala in conferenza stampa (canale YouTube AS Roma)

“La Roma ha vinto un importante trofeo di recente e ha voglia di riconfermarsi ai massimi livelli. Il club è cresciuto tanto grazie al lavoro del mister e dei suoi protagonisti, ma è ancora presto per parlare di Scudetto. Abbiamo certamente il dovere di vincere partita dopo partita, poi vedremo quel che succederà. Ci sono tante altre favorite davanti a noi”, ha aperto Dybala con un misto di umiltà e determinazione.

“Non mi sono affatto sentito tradito dall’Inter. Dopo aver concluso il mio rapporto con la Juventus sono stato contattato da numerosi club. Ho stima di Marotta ma quando il direttore è arrivato a Torino, le cose sono cambiate”, ha aggiunto in merito alla suggestione di mercato dell’Inter.

Dybala senza rancore: “Non facevo più parte del loro progetto”

Paulo Dybala (canale YouTube AS Roma)

Il fantasista argentino si è poi soffermato sul rapporto con Mourinho e la dirigenza: “Deciderà il mister dove devo giocare, sono aperto a tutte le possibilità. La sua chiamata mi ha fatto un piacere enorme, è stata una vera dimostrazione di affetto. La prima cosa che gli ho chiesto è stato quale fosse l’obiettivo, lui mi ha detto che vuole vincere con me. La società sta lavorando con serietà, i ragazzi sono in fiducia. Personalmente darò sempre il massimo per vincere quanto più possibile”.

Infine ha concluso parlando della decisione della Juventus di non rinnovare il suo contratto: “Se dovessi segnare contro la Juve non esulterò. Lo scorso anno ho subito delle critiche, è normale quando giochi in una piazza del genere. Molti avrebbero voluto vedermi più spesso in campo ma sono stato fermato da qualche infortunio. Nonostante questo i miei numeri sono stati buoni. Non facevo più parte del loro progetto, ma non si è trattato di un fattore economico”.

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