Il centravanti serbo non ha espresso le sue qualità in occasione dell’amichevole persa contro l’Atletico Madrid di un Morata ispirato, ecco le motivazioni
Certe volte il calcio può sorprendere in modi inaspettati. Poco più di un mese fa, la Juventus ha dovuto lasciar andare Alvaro Morata come da accordi nel contratto stipulato con l’Atletico Madrid per il prestito annuale, senza usufruire del diritto di riscatto. Lo stesso centravanti spagnolo ha rifilato una tripletta strepitosa proprio alla ex squadra nel corso dell’amichevole giocata ieri alla Continassa, eclissando il collega di reparto bianconero Dusan Vlahovic sul quale invece la dirigenza aveva puntato tutto.
Il serbo è apparso piuttosto irrequieto e sotto pressione in buona parte delle fasi della gara, soprattutto per l’atteggiamento mostrato dai suoi compagni di squadra. A conti fatti non ha mai avuto occasioni per impensierire la difesa avversaria, complice lo scarso apporto di palloni giocati nella sua zona di competenza. A questo si aggiunge anche uno stato di forma tutt’altro che eccezionale, per via della recente forma di pubalgia che lo ha colpito nel corso del precampionato.
Non solo Vlahovic, il malcontento passa anche dalla dirigenza
Ad aver mostrato segni di instabilità emotiva non è stato il solo Vlahovic ma anche il tecnico Allegri per il gran numero di errori commessi e la stessa coppia Nedved–Cherubini, che ha lasciato fulminea la tribuna al triplice fischio della partita. Negli spogliatoi sarà nata un’accesa discussione e qualcuno avrà ricevuto una bella strigliata: subire tanto e creare così poco è un atteggiamento lontano dagli standard di una squadra che punta allo Scudetto.