Gli occhi della Premier si sono posati sul gioiello azzurro che ha conquistato tutti: possibile derby tutto londinese tra Conte e Arteta
Due filosofie di gioco opposte. Prìncipi tattici diversi ma, almeno per ora, stessi risultati eccellenti. Antonio Conte e Mikel Arteta, tecnici rispettivamente di Tottenham ed Arsenal, hanno iniziato la stagione come meglio non si poteva. Addirittura i Gunners possono andare in fuga nella giornata odierna di Premier League, avendo l’occasione di inanellare la sesta vittoria consecutiva in campionato. Anche gli Spurs non scherzano, con quattro vittorie e due pareggi nelle prime sei uscite.
I due club, protagonisti storicamente di una grande rivalità sul campo, potrebbero incrociare le loro strade anche sul mercato. Già perchè c’è un giocatore, che sta incantando nella nostra Serie A, già apprezzato e conosciuto dal Dg degl Spurs Fabio Paratici. Che lo avrebbe anche bloccato, in tempi non sospetti, all’epoca della sua lunga esperienza da dirigente della Juve. Per età e caratteristiche il calciatore appare però perfetto anche per l’Arsenal, appunto;: si profila un derby di mercato tra due delle società più ricche del calcio britannico.
Kvaratskhelia da impazzire: sfida Conte-Arteta per il gioiello
Basterebbe far notare che a Napoli, al momento, nessuno sta rimpiangendo Lorenzo Insigne. Khvicha Kvaratskhelia, protagonista di un avvio di stagione da urlo, è il nuovo idolo del popolo partenopeo. Il 21enne georgiano, già 4 gol all’attivo, è una delle grandi sorprese di questo inizio di stagione. Talento cristallino, grande etica del lavoro, margini di uteriore miglioramento ben visibili – lo stesso Spalletti ripete in continuazione che può dare ancora di più – rendono il nativo di Tbilisi un possibile pezzo pregiato del prossimo mercato.
Le lusinghe economiche della Premier, per ora portate avanti appunto da Arsenal e Tottenham, ma non si escludono inserimenti di altre big, potrebbero far vacillare il patron De Laurentiis. Per il quale vale sempre la stessa regola: pagare cash per il valore, stabilito dallo stesso presidente, del giocatore. Un qualcosa che potrebbe non rappresentare un problema insormontabile per le dirigenze dei due club londinesi.