La richiesta è troppo alta così il Milan fa un passo indietro ed è strada spianata per la Juventus, il Real Madrid non può che sorridere
Il Milan ha concluso lungo il suo cammino estivo delle operazioni di mercato essenziali per puntellare la rosa a disposizione di Pioli con un un solo fine: riconfermarsi sul grandino più alto del podio del campionato di Serie A, senza sfigurare in Champions.
Eppure c’è un tassello che non sembra sia destinato ad unirsi al resto del puzzle rossonero: Marco Asensio, grande obiettivo della dirigenza e ormai ‘scarto’ dell’ambiente del Real Madrid, vuole andar via ma alle dovute condizioni. Condizioni che Maldini non sarebbe disposto ad accogliere. L’esterno offensivo avrebbe infatti chiesto 7 milioni di euro di ingaggio più bonus alla firma, da corrispondere a partire dal luglio 2023 nel momento in cui avrò modo di svincolarsi dal rapporto con i madrileni. Neppure l’Arsenal, inizialmente vogliosa di investire 30 milioni di euro a gennaio per strapparlo alla concorrenza, sarebbe più interessata all’affare.
Per il presidente dei ‘Blancos’, Florentino Perez, la cessione a parametro zero di Asensio non sarebbe proprio quel che si aspettava di ottenere ma potrebbe comunque ritenersi soddisfatto di aver lasciato andare uno degli elementi – a suo dire – più destabilizzanti. Monetizzare, infatti, non è sempre la via più facile. Conscio dei ripetuti rifiuti, il presidente ha offerto il cartellino del suo giocatore anche al Manchester United: Ten Hag ha tuttavia rimandato la proposta indietro al mittente, non avendo in mente l’idea di sostituire Cristiano Ronaldo. Sfumata anche la pista Newcastle, per via dell’assenza del club inglese dalle competizioni europee, l’unica alternativa rimasta potrebbe essere la Juventus.
I bianconeri avrebbero bisogno di un ricambio come lui nonostante l’arrivo di Di Maria, ormai troppo fragile, e il lento rientro di Chiesa sul versante opposto. Allegri potrebbe sfruttarlo come jolly offensivo nelle partite che contano, avendo maggiori chance di creare occasioni da rete verso il bomber Vlahovic. Quanto all’ingaggio non sarebbe proibitivo, ma la dirigenza avrebbe di che discutere con l’entourage del calciatore per limare i dettagli e confinare la spesa entro i limiti del tetto salariale.
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