Juve-Salernitana fa ‘scuola’: immediata la rivoluzione VAR

Dopo il clamoroso episodio di Juve-Salernitana, è allo studio della Lega Calcio una modifica sostanziale dell’applicazione del VAR

L’importante, sostiene qualcuno, non è tanto trovare il ‘colpevole’, quanto fare in modo che certi episodi non si verifichino più. E anche chi deve decidere, in questo caso la Lega Calcio assieme a tutti gli organi preposti all’utilizzo del VAR, sembra pensarla così. Stiamo parlando ovviamente del caos legato a Juve-Salernitana e all’ormai celeberrimo episodio dell’assenza di immagini che avrebbero consentito di convalidare il gol del 3-2 firmato Arek Milik.

Juventus Salernitana rissa
Juventus Salernitana rissa © LaPresse

Come infatti ripotato stamane da ‘La Gazzetta dello Sport’, gli organi istituzionali del calcio starebbero per prendere in seria considerazione una modifica sostanziale nell’applicaizone del VAR legato al fuorigioco. Il cambiamenti in oggetto potrebbe prendere il via già prima del Mondiale in Qatar. Fissando la deadline della seconda metà di ottobre come obiettivo temporale. Vediamo di cosa si tratta.

Caos VAR, arriva il fuorigioco ‘semi-automatico’

Matteo Marcenaro, arbitro di Juventus-Salernitana
Matteo Marcenaro © LaPresse

Si parla senza mezzi termini dell’introduzione del fuorigioco semi-automatico, che
consisterebbe nell’utilizzo delle telecamere per tracciare 29 punti di ogni giocatore in campo, stabilendo con accurata precisione la sua posizione in campo. Questo grazie ad una tecnologia in grado di scattare fino a 50 fotogrammi al secondo.

Inoltre, tutto sarebbe connesso con la sfera di gioco, grazie ad un sensore interno in grado di inviare dati 500 volte al secondo, e ad un’ intelligenza artificiale che in tempo reale elabora i dati comunicando con la sala VAR. Le novità però non finiscono qui. In attesa del via libera da parte dell’International Board – l’organismo che deve apoprovare qualsiasi modifica al regolamento nel calcio, novità tecnologiche comprese – si studia il VAR ‘a chiamata’, denominato ‘Challenge‘. Già in uso, almeno parzialmente, nell’NBA, questo strumento aveva già ricevuto il rifiuto dell’International Board quando Gravina, il presidente federale, ne aveva avanzata l’introduzione nello scorso maggio.

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