Il gioiello incanta in Champions, dietrofront Klopp: torna in Italia

Il tecnico dei Reds avrebbe espresso la volontà di ingaggiare subito il gioiello inglese: cambia il destino del brasiliano in prestito

La calda settimana di Champions League – mai prima d’ora si erano svolte due gare per ogni girone in sette giorni – ha regalato, come al solito, delusioni ma anche gradite sorprese. Dal flop Juve al tritasassi Napoli, gli spunti tecnici non sono certo mancati.

Jurgen Klopp pensieroso
Jurgen Klopp © LaPresse

Ovviamente si sono messi in luce anche singoli giocatori, che hanno rubato l’occhio con le loro giocate. Kudus, dell’Ajax, ha incantato. Per non parlare di Mudryk, il nuovo talento che viene dall’Est. E poi c’è un gioiello inglese, ancora 19enne, che ha lasciato il suo segno a casa di un certo Pep Guardiola. Il Liverpool, alle prese da inizio anno con problemi sulla linea mediana, avrebbe rotto gli indugi: vuole il talento subito, nel mercato di gennaio. Questo potrebbe cambiare anche il destiono di un calciatore arrivato in prestito negli ultimi giorni di mercato.

Klopp vuole Bellingham, destino segnato per Arthur

Arthur Melo in azione
Arthur Melo © LaPresse

Arrivato a titolo temporaneo sul finale della sessione estiva di scambi per tappare una falla nel centrocampo dei Reds, Arthur Melo è alle prese col difficile ambientamento in una nuova realtà. L’esperienza inglese potrebbe durare lo spazio di un mattino se la dirigenza del Liverpool riuscisse ad ingaggiare Jude Bellingham nel mercato di gennaio. L’operazione è di quelle che più onerose non si potrebbe: 80 milioni è infatti il valore di mercato del classe 2003 in forza al Borussia Dortmund.

Il richiamo della blasonata maglia dei Reds potrebbe fungere da calamita per il nuovo fenomeno del calcio inglese, fermo restando che intanto dovranno essere soddisfatte le richieste economiche dei gialloneri sul giocatore. Con l’ipotetico arrivo di Bellingham, Arthur avrebbe pochissimo margine per rientrare nelle scelte di Klopp. Il ritorno alla Juve a fine anno sarebbe dunque una scontata e logica conseguenza.

 

 

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