Alla terza sconfitta in campionato Inzaghi apre una parentesi di riflessione sulla sua gestione in nerazzurro, ecco cosa potrebbe succedere in caso di addio
Dopo le pesanti sconfitte nei primi due scontri diretti della stagione contro Lazio e Milan, oltre a quello in Champions League contro il Bayern Monaco, l’Inter ha rimediato con enorme rammarico anche la terza contro un’Udinese motivata e in salute.
E se la posizione di Simone Inzaghi sulla panchina nerazzurra era già entrata in una fase di valutazione da parte di tifosi e dirigenza, oggi la situazione è ancora più delicata. Non piace l’approccio con cui i calciatori scendono in campo, quasi demotivati e restii a tirar fuori il meglio di sé. In molti si riducono al compitino, apparendo persino senza energie. Ma si tratta pur sempre della settima giornata e con il Mondiale di mezzo è meglio non pensare a cosa sarà dopo. Intanto la svolta è necessaria. Se non la si dovesse trovare sui campi d’allenamento, l’avventura di Inzaghi potrebbe davvero terminare qui.
Con Inzaghi l’Inter non funziona, è tempo di Stankovic
Al suo posto sono stati fatti diversi nomi nel corso degli ultimi giorni, tra cui quelli più caldi di Roberto De Zerbi (che ha tuttavia firmato con il Brighton, in Premier League) e Dejan Stankovic. Su quest’ultimo le voci si sono fatte ancora più insistenti non soltanto perché resterebbe l’ultimo in lista, ma perché è quello che sul “mercato” degli allenatori senza contratto è l’unico a conoscere la piazza, la storia, umori e tensioni di un club con cui ha certamente fatto un pezzo di storia. In più, le sue richieste sull’ingaggio sarebbero piuttosto limitate. Ma si vedrà.
Stankovic ha concluso da poco la sua avventura nella terra natia allo Stella Rossa di Belgrado, dopo quattro lunghi anni di successi e qualche rimpianto per non aver centrato consecutivamente la qualificazione ai gironi di Champions League attraverso la lotteria dei preliminari.