Il momento delicato della Juventus va ben oltre il rettangolo verde: i ‘guai’ bianconeri sono partiti da CR7
Il CDA della Juventus si è riunito nella giornata di ieri, approvando il progetto di bilancio d’esercizio e il bilancio consolidato per l’esercizio chiuso al 30 giugno 2022. E non arrivano buone notizie. Il club torinese, con un comunicato ufficiale, ha annunciato come “l’esercizio 2021/22 chiude con una perdita consolidata di 254,3 milioni, rispetto alla perdita di 209,9 milioni dell’esercizio precedente. L’incremento della perdita, pari a 44,4 milioni, è principalmente dovuto a minori ricavi per 37,3 milioni; un calo originato da minori diritti televisivi e proventi media per 64,8 milioni”.
È stato un triennio da incubo per la Juventus che ha visto un deficit di ben 554 milioni di euro. Triennio che, numeri alla mano, è coinciso con l’avventura di Cristiano Ronaldo in bianconero.
Arrivato nell’estate 2018 dal Real Madrid per 100 milioni, il portoghese non ha impattato quanto ci si aspettava in campo. I risultati, in ambito europeo, sono mancati clamorosamente. E le casse della ‘Vecchia Signora’ hanno cominciato a piangere, di fronte ai 30 milioni di euro netti all’anno che la famiglia Agnelli ha elargito al cinque volte Pallone d’Oro per convincerlo a salutare il Real Madrid e vestirsi di bianconero. Il ‘Corriere dello Sport’ sottolinea come nell’ultimo quinquennio la Juventus abbia letteralmente ‘distrutto’ 600 milioni, coperto dagli azionisti con due apporti da 700 milioni complessivi che hanno fatto respirare le casse bianconere. Ma non sembra un caso che la scelta di puntare forte su Cristiano Ronaldo, a costi quasi proibitivi adesso per il calcio italiano, sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
È chiaro come la pandemia abbia contribuito al deficit, visto che 100-120 milioni di ricavi da stadio sono venuti meno: il resto, però, è frutto di un modello di business insostenibile. Acquisti costosi e monte ingaggi alle stelle, tutt’ora il più oneroso della Serie A nonostante risultati sportivi più che deludenti da due anni a questa parte. L’operazione Cristiano Ronaldo ha sfiorato un costo complessivo, tra cartellino, ingaggio e commissioni, di circa 300 milioni di euro. Non ha prodotto ritorno economici adeguati allo sforzo economico che la Juventus ha fatto per accogliere il portoghese.
Ricorrere al ‘player trading’ non è bastato, nemmeno cedere Pogba al Manchester United per una cifra esorbitante dopo averlo acquistato a zero proprio dai ‘Red Devils’. L’obiettivo del pareggio di bilancio, nel 2023, pare al momento una vera e propria utopia.
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