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Agnelli e non solo, la sentenza definitiva: “Non è all’altezza”

L’ex presidente della Juventus, Cobolli Gigli, ha parlato in un’intervista di alcuni protagonisti dell’universo bianconero, tra cui Agnelli

Era fondamentale vincere il Derby della Mole. Grazie a questo successo, sebbene la prestazione nel complesso non sia stata convincente, la Juventus ha riacquistato un po’ di serenità, che consente di prepararsi meglio in vista dei prossimi impegni. Il ritiro programmato da Massimiliano Allegri ha sortito l’effetto sperato per adesso, ma bisogna attendere ancora prima di capire il reale stato psicofisico della squadra.

Agnelli © LaPress

Ne è consapevole anche l’ex presidente della ‘Vecchia Signora’ Giovanni Cobolli Gigli, il quale ha rilasciato una lunga intervista ieri a ‘Pressing Lunedì’, il programma in onda su ‘Italia 1’. Per cominciare, Cobolli Gigli si è soffermato sulle recenti parole di Andrea Agnelli: “A mio parere lo poteva fare prima. Se avesse detto le stesse cose quattro mesi fa, ora forse lo spogliatoio sarebbe più unito. Adesso celebriamo Agnelli e anche io sono assolutamente d’accordo con quello che ha detto, ma negli ultimi tempi di certo lo spogliatoio era in fermento. Parlando da tifoso, probabilmente qualche dirigente non era favorevole alla presenza di Allegri. Lì Agnelli doveva intervenire per fare chiarezza“.

Alla domanda se Agnelli avrebbe dovuto cambiare Allegri, l’ex patron ha così risposto: “No, doveva solamente dire qualche mese fa ciò che ha detto qualche giorno fa. E doveva togliere tutta una serie di alibi tra i giocatori. Forse loro pensavano che Allegri sarebbe stato esonerato. C’erano alibi anche tra i dirigenti. Non parliamo di un presidente qualsiasi, Agnelli è uno dei padroni della Juventus. Di conseguenza, aveva la possibilità di intervenire prima“.

Juventus, Cobolli Gigli su Arrivabene: “Non è all’altezza di comunicare”

Arrivabene © LaPresse

Cobolli Gigli non risparmia neanche l’Amministratore Delegato Maurizio Arrivabene: “Non è un comunicatore, non è all’altezza di comunicare. È un gestore di costi, deve occuparsi della gestione della struttura economica di una società che perde 254 milioni di euro. È il presidente la persona che deve esporsi pubblicamente, avendo in mano le redini della Juventus. Ha il nome della famiglia Agnelli e l’investitura di John Elkann, che è il padrone della Juventus. Agnelli ha detto le cose giuste, ma in ritardo“.

Infine, non darebbe la buonuscita ad Allegri: “Non investirei dei soldi in questo modo. Farei come ha detto Agnelli, ossia lo terrei fino a fine stagione. Vediamo come andranno le cose. Confermerei con forza e autorevolezza la grande fiducia che si ha nell’andare avanti con Allegri in panchina“.

Pubblicato da
Emanuele Tavano

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