Plusvalenze Juventus, falso in bilancio e non solo: tutte le accuse al club

Plusvalenze Juventus, rese note le accuse e le richieste della Procura: il quadro a carico del club bianconero

Non soltanto una stagione che, in campo, sta regalando risultati decisamente lontani dalle attese, per la Juventus. Bianconeri distanti dalla vetta in campionato e a un passo dall’eliminazione in Champions League, con l’ultimo appello stasera in casa del Benfica, per provare a tenere il discorso aperto fino ai successivi 90 minuti con il Psg. Ma anche quanto sta accadendo fuori, conferma un momento critico per il club piemontese.

Plusvalenze Juventus, falso in bilancio e non solo: tutte le accuse al club
Andrea Agnelli © LaPresse 

Si sono infatti concluse le indagini preliminari, iniziate lo scorso anno, relative all’inchiesta sulle plusvalenze che ha coinvolto la società. Ciò che emerge, dalla Procura di Torino, è un quadro a carico dei bianconeri piuttosto preoccupante, con capi d’accusa importanti che potrebbero sfociare in un processo delicatissimo per le sue eventuali risultanze.

Plusvalenze Juventus, concluse le indagini: la Procura chiede gli arresti domiciliari per Agnelli, il Gip dice no

Plusvalenze Juventus, falso in bilancio e non solo: tutte le accuse al club
Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Maurizio Arrivabene © LaPresse 

La notifica di conclusione delle indagini preliminari è giunta ai componenti del CDA della Juventus, ma anche ai dirigenti con funzioni strategiche. In tutto, sono 16 gli indagati, tra cui il presidente Andrea Agnelli, il vicepresidente Pavel Nedved, l’amministratore delegato Maurizio Arrivabene e l’ex ds Fabio Paratici. Dalla Procura, era giunta richiesta di arresti domiciliari per Agnelli, rigettata dal Gip, e avverso la quale è stato presentato appello. L’istruttoria prende in esame le annualità 2018, 2019 e 2020 e ipotizza, a carico della Juventus, falso in bilancio e false comunicazioni al mercato. Secondo l’accusa, numerosi scambi e plusvalenze effettuati dal club sarebbero da ritenersi fittizi e con valutazioni arbitrarie per motivi di bilancio. Non solo: le manovre effettuate nel corso della pandemia sugli stipendi, essendo la Juventus club quotato in Borsa, avrebbero dovuto essere oggetto di approvazione e per questo si configurerebbe l’accusa di aggiotaggio. Nello specifico, per quanto riguarda gli stipendi ai giocatori del 2020, tre mensilità su quattro non sarebbero stati oggetto di rinuncia come comunicato dal club, ma di differimento a esercizi successivi. Per la riduzione degli stipendi del 2021, il club si sarebbe invece impegnato a pagare le mensilità in esame ai giocatori anche in caso di trasferimenti ad altri club, anche qui in maniera contraria a quanto riportato nei contratti depositati. Non è finita: nel mirino ci sarebbero anche le somme versate ad agenti per operazioni inesistenti, con conseguente danno erariale per indebita detrazione di Iva.

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