Inter e Milan sono in procinto di costruire il nuovo impianto sportivo a Milano. La bufera continua…
La nuova casa di Milan e Inter ha ambizioni grandi. In primis ci saranno come cardini l’ecosostenibilità e l’utilizzo di nuove tecnologie, oltre a spazi sportivi e ricreativi all’avanguardia.
Il punto centrale della questione però verte sopratutto sulla decisione dei due club, o meglio del Comune, di dare un taglio drastico alla storia di Milan e del calcio in generale. Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura, sì è evidentemente opposto all’abbattimenti di San Siro per far posto al nuovo impianto voluto dai proprietari dei due club milanesi.
Intervenuto alla trasmissione TvPlay di calciomercato.it, Sgarbi non ha avuto certo peli sulla lingua nel sottolineare come la scelta di abbattere San Siro sia una decisione che vada a favore degli interessi di due cittadini privati, per di più stranieri:
“Non sto portando avanti nessuna battaglia e non ho nessuna posizione né ostruttiva né antagonista. Fatto sta che il sindaco ha fatto una scelta nettamente sbagliata, innescata da due proprietari di calcio, uno cinese e uno americano, contro il sentimento di tutti i cittadini milanesi.Tutto l’arco costituzionale è contro l’abbattimento, come vuole la logica delle cose. Quindi ho attivato, parlando con gli uffici, quindi in piena competenza mia come sottosegretario, al di là delle richieste di Sala, che ha chiesto che deleghe io abbia, nessuna, io semplicemente richiamo la legge, dei vincoli. Lui ha scritto la Meloni, ignorando che le deleghe sono date dal Ministro, sono un sottosegretario che ha una posizione politica e la esprimo liberamente, quindi il sindaco si taccia, quando ho letto i fatti ho richiamato la legge e questo edificio merita il vincolo storico”.
Parole come al solito caustiche quelle di Vittorio Sgarbi, che poi prosegue analizzando i vincoli connessi all’edificio storico dove ha giocato Meazza:”I vincoli sono tre: quello monumentale se ha più di 70 anni la struttura, di diritto d’autore e di significato storico. Vedere giocare Meazza, per esempio. Chi lo ha visto ha avuto emozioni che fanno parte della storia dell’edificio. Io vincolo la storia dell’edificio con il suo ospedale, il museo, tutto ciò che c’è dentro, al di là che abbia 70 anni. Il vincolo monumentale la sovrintendenza lo ha già escluso. Ma il comitato di settore, che è la Cassazione del Ministero, ha già dato indicazione al sovrintendente prima di pronunciarsi di fare il vincolo storico. Il vincolo storico è attuabile, la documentazione è chiara, non ci sono dubbi. A meno che qualcuno non mi smentisca tra 5 anni, facendo non so quale dichiarazione di non importanza neanche storica, ma il Comitato di Settore ha già richiamato il vincolo storico”.
Sgarbi ha poi chiuso il suo intervento affrontando portando il discorso sui proprietari di Inter e Milan: “Non so neanche come si chiamano, è normale che un americano e un cinese abbiano le volontà che hanno, vanno contro però la volontà dei cittadini milanesi. Dico vandali non offendendoli, ma il patrimonio storico che il Meazza rappresenta è un dato che non riguarda i loro problemi, i loro si misurano in una chiave planetaria, ma il Meazza sta a Milano”.
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