Ribaltone nella big: il tecnico è a rischio esonero

La prossima gara potrebbe essere già decisiva per l’allenatore, chiamato a vincere per scongiurare una clamorosa eliminazione

Come vedere il proprio destino ribaltato a causa di una sola partita. Alle volte il calcio è veramente strano: il destino ha posto il tecnico, in pieno controllo della situazione fino alla gara d’esordio Mondiale, in una posizione di pericolo impensabile alla vigilia della kermesse.

Logo Mondiali Qatar 2022
Logo Mondiali Qatar 2022 © LaPresse

Dopo il trionfo in Copa America nel 2021, che ha regalato all’Argentina l’alloro continentale per la quindicesima volta ma a 28 anni di distanza dall’ultima, la Nazionale albiceleste pareva viaggiare a gonfie vele. Indicata da tutti come una delle favorite del Mondiale, la Selecciòn poteva anche vantare una striscia di 36 risultati utili consecutivi. Ad un solo passo dal record stabiilito dall’Italia di Roberto Mancini. Tutto ciò potrebbe però non bastare a Lionel Scaloni, che rischia di pagare a caro prezzo il clamoroso flop nella gara d’esordio contro l‘Arabia Saudita.

Argentina-Messico, ultima chiamata per Scaloni

Lionel Scaloni allenamento
Lionel Scaloni © LaPresse

L’Argentina, è bene sottolinearlo, ha ancora il destino nelle proprie mani. Con due vittorie nelle restanti gare – contro Messico e Polonia – del Gruppo C, la qualificazione non sfuggirebbe. Nessuno però si sarebbe immaginato una siffatta situazione, con l’Alibiceleste spalle al muro e svuotata di quasi tutte le proprie certezze. Nella serata di sabato, contro Lozano e compagni, apparsi in ottima salute contro i polacchi, ci sarà un solo risultato a disposizione: la vittoria.

In attesa che la mina vagante Arabia Saudita – che però deve a questo punto essere inclusa nel novero delle possibili candidate al passaggio del turno – possa fermare la Polonia, l’Argentina giocherà anche per il destino del suo commissario tecnico. Una precoce eliminazione nella prima fase sarebbe fatale all’ex giocatore di Lazio ed Atalanta. In un colpo solo si direbbe addio alla sua esperienza, comunque vincente, sulla panchina argentina. E al sogno Mondiale di Leo Messi, alla sua ultima partecipazione alla competizione iridata.

Gestione cookie