Il futuro della Juventus desta non poca preoccupazione, dopo il sorprendente terremoto scoppiato nelle scorse ore: arriva un nuovo annuncio
Maurizio Ferrero e Gianluca Scanavino. Sono rispettivamente il nuovo presidente e direttore generale della Juventus, chiamati a traghettare il club bianconero almeno fino a che la situazione non diventerà un po’ più stabile. Il quadro completo inerente al CdA lo avremo il 18 gennaio: s’intende, ovviamente, procedere con estrema cautela, anche e soprattutto in ambito di calciomercato.
D’altronde, continua a pesare non poco l’indagine degli inquirenti della Procura della Repubblica di Torino. L’inchiesta portata avanti da anni, denominata ‘Prisma’, è evidentemente uno dei motivi che hanno spinto l’ormai ex presidente Andrea Agnelli – insieme ad altre figure di spicco della società come il vicepresidente Pavel Nedved e l’amministratore delegato Maurizio Arrivabene – a rassegnare le dimissioni, d’accordo col cugino John Elkann. Un fulmine a ciel sereno da cui è scaturito anche il tentativo di fuga del direttore sportivo Federico Cherubini e di mister Massimiliano Allegri, ma le loro richieste di licenziamento sarebbero state respinte.
“Allegri resta il punto di riferimento dell’area sportiva della Juventus: contiamo su di lui e su tutta la squadra per continuare a vincere come hanno dimostrato di saper fare nelle ultime giornate, mantenendo elevati i nostri obiettivi sul campo“, ha dichiarato nelle scorse ore John Elkann. Insomma, c’è la chiara volontà di non mettere in atto ulteriori modifiche importanti nell’attuale assetto del club, quantomeno fino al termine della stagione in corso.
Una domanda ora va per la maggiore: cosa rischia la Juventus? Sul tema sanzioni si è espresso anche l’avvocato Mattia Grassani, intervenuto ai microfoni di ‘Radio Radio’: “Nella giustizia sportiva, così come in quella ordinaria, vige la presunzione di innocenza fino all’ultimo grado – ha detto Grassani – . Se poi viene provato che la rinuncia fittizia ad una o più mensilità da parte dei calciatori ha permesso l’iscrizione al campionato successivo, si va dalla sanzione minima dei punti di penalizzazione alla retrocessione, fino all’esclusione dal campionato e la revoca dello Scudetto“. E sulla questione plusvalenze: “La sentenza di assoluzione della giustizia sportiva non è più ribaltabile, anche in caso di nuove prove“.
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