Prosegue l’indagine nei confronti della Juventus e tra le varie situazioni che si stanno approfondendo c’è anche quella riguardante Locatelli
C’è una domanda in particolare che ricorre spesso ultimamente: cosa rischia la Juventus? Si dalla penalizzazione in termini di punti all’incubo retrocessione, con quest’ultimo che appare poco probabile. In tal senso, prosegue l’indagine portata avanti negli ultimi anni dalla Procura della Repubblica di Torino, conosciuta anche come inchiesta Prisma.
Al momento siamo ancora nella fase dell’istruttoria, dopodiché presumibilmente si terrà il processo. Dopo le dimissioni in massa del Consiglio di Amministrazione, il livello di preoccupazione è aumentato sensibilmente nell’ambiente. D’altronde, abbiamo a che fare con una situazione alquanto spinosa e delicata, sebbene la responsabilità per i reati contestati debbe essere provata.
Intanto le cariche di presidente e direttore generale del club bianconero sono state assegnate rispettivamente a Gianluca Ferrero e Maurizio Scanavino, in attesa di conoscere il nuovo CdA che verrà nominato il prossimo 18 gennaio. I pm torinesi, dal canto loro, continuano ad approfondire varie tematiche inerenti all’inchiesta e tra queste rientra pure l’affare Manuel Locatelli col Sassuolo dell’estate 2021. I rapporti tra i bianconeri e la società neroverde sono sempre stati ottimi, come testimoniano le numerose operazioni realizzate.
La Procura, stando a quanto riferisce ‘Repubblica’, starebbe indagando su bonus troppo facili e spese spalmate circa il trasferimento dell’ex centrocampista del Milan alla Continassa. E a proposito, è uscita anche un’intercettazione che riporta le parole del direttore sportivo Federico Cherubini a Giovanni Carnevali, amministratore delegato del Sassuolo. “Giovanni – diceva Cherubini -, ma se io mi siedo e le condizioni che tu mi dai sono esattamente quelle che tu dai a Edu dell’Arsenal (Ds dei ‘Gunners’, ndr) che non hai mai visto in vita tua, qual è il valore aggiunto della nostra relazione decennale?“.
Il dirigente bianconero, poi, incalza: “Che fine hanno fatto gli 8 milioni che hai guadagnato con Demiral, che non sapevi chi era? Che fine ha fatto il nostro decisivo appoggio quando hai preso Sensi? Che fine ha fatto la valorizzazione di Zaza? Che fine hanno fatto i 13 milioni che hai preso con Lirola?“. Insomma, Cherubini reclamava chiaramente un trattamento di favore, in base alle operazioni avvenute in precedenza. Vedremo come evolverà l’intricata vicenda.
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