Dopo il terremoto societario avviato dal CdA del 28 novembre scorso, non si placano le voci su una possibie vendita della società Juve
Eppur se ne para. Eppur qualcosa bolle in pentola. Tra le mille indiscrezioni e voci susseguite alla clamorosa decisione di Andrea Agnelli, e dell’intero CdA bianconero, di dimettersi, qualcuno aveva iniziato a paventare un terremoto ben più grande del ‘semplice’ avvicendamento di poltrone in sede istituzionale.
Il presidente di Exor, la Holding che controlla il club bianconero, ovviamente di proprietà della famiglia Agnelli, ha già iniziato a pianificare il presente e l’immediato futuro con la nomina di Maurizio Scanavino come nuovo Dg e di Gianluca Ferrero come presidente in pectore della società. Ma c’è di più. Le inchieste, le intercettazioni, le possibili sanzioni e penalizzazioni – tanto in Italia come forse in Europa – starebbero facendo seriamente meditare John Elkann. Potremmo essere alle porte di una decisione storica, che avrebbe davvero del clamoroso.
Juve in vendita, Elkann avrebbe già deciso
“La situazione finanziaria della Juventus fuori controllo, e dopo due ricapitalizzazioni per 700 mln, avrebbe convinto Elkann a cedere quello che era il gioiello di famiglia nell’anno del centenario della famiglia Agnelli alla guida del Club. Si prepara la cessione ad un Fondo“. L’indiscrezione, che appare circostanziata, proviene direttamente dall’account Twitter di Ilario DiGiovambattista, Direttore Editoriale di Radio Radio.
Già nei giorni scorsi, praticamente ininterrottamente dall’ormai famoso 28 novembre, circolano voci su una possibile vendita del club bianconero, in mano praticamente da sempre alla famiglia Agnelli. Quella che sarebbe una svolta epocale, avrebbe ovviamente bisogno di tempo per essere pianificata e conclusa. Quello che insomma sembrava un pur inaspetatto azzeramento dei vertici della società potrebbe tramutarsi in un qualcosa di assolutamente inimmaginabile. Anche nelle previsioni di esperti consulenti economico-finanziari. La Juve potrebbe passare di mano, chiudendo una parentesi centenaria, e vincente come nessun altro in Italia, sotto l’egida degli Agnelli.