L’ex presidente della Juventus, Giovanni Cobolli Gigli, ha parlato ai nostri microfoni di varie tematiche riguardanti il club bianconero
Ciò che sta accadendo alla Juventus sotto il profilo giudiziario desta non poca preoccupazione in ottica futuro. L’ormai nota inchiesta Prisma potrebbe incidere molto anche dal punto di vista sportivo, ma è necessario che la squadra resti concentrata sulle questioni di campo alla ripresa del campionato. Quest’oggi è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Calciomercatoweb.it l’ex presidente bianconero Giovanni Cobolli Gigli, con cui abbiamo approfondito diversi argomenti inerenti al mondo Juve.
Salve Cobolli Gigli, possiamo cominciare. Nel caso dovesse essere provara la responsabilità della società Juventus, secondo lei a quale tipo di sanzione potrebbe andare incontro il club da un punto di vista disciplinare-sportivo?
“È una domanda molto difficile, perché bisogna capire quali saranno le eventuali colpe. Partiamo dal presupposto che finché una persona non è condannata in definitiva, è innocente. Che sia una persona fisica o giuridica. Nel caso, però, dovesse venire fuori che ci sono stati falsi in bilancio su trasferimenti di giocatori o su differimenti di stipendi da un anno all’altro, come si legge sui giornali, le condanne potrebbero essere non irrilevanti. Voglio cercare di essere ottimista. Potrebbe esserci una perdita di punti fino ad arrivare ad estremi ai quali io non credo e spero che ciò non avvenga. Perché ora la Juventus ha bisogno di tutto tranne che essere penalizzata, proprio nel momento in cui stava cercando di riprendersi“.
Come commenta le intercettazioni emerse nell’ultimo periodo sulle questioni di bilancio?
“Premetto che proprio quest’oggi il Ministro della Giustizia ha detto che le intercettazioni vanno usate con attenzione e disciplinate, perché possono far sorgere tutta una serie di cattivi pensieri sulla base di poche frasi intercettate e io condivido questa osservazione. Indubbiamente, però, le frasi che si sono lette, per quei piccoli spezzoni, non sono piacevoli. Questo è fuori discussione. E sulla base di questo non ne sono molto felice“.
Cobolli Gigli crede che questo caso possa dare una scossa al sistema calcio in Italia?
“Se mai la Juventus venisse condannata per una serie di colpe che riguarderebbero anche altre società, allora in quel caso è possibile che vengano implicati anche altri club. Sempre nell’auspicio che questo non si verifichi“.
Che ne pensa della nuova società che si sta formando? Punterebbe sul ritorno di Del Piero?
“Il presidente Ferrero è una persona che stimo moltissimo, di grandissimo livello professionale. È un grande juventino, con cui ho avuto rapporti di lavoro e amicizia. Mi sembra un’ottima scelta. Essendo uomo più dedicato ai numeri e alla gestione economico-finanziaria, credo che Ferrero trarrebbe vantaggio dall’essere affiancato da un personaggio molto influente in senso positivo nel settore del calcio. Vedrei molto bene un vicepresidente con deleghe alla comunicazione, che possa sovrintendere all’area tecnica. Senza intervenire con Allegri, che ha avuto un mandato. Del Piero è una persona fantastica, juventino da sempre. Ho avuto modo di conoscerlo e frequentarlo spesso, traendone un’ottima impressione. Anzi, certezza più che impressione. Capisce di calcio, è intelligente e sa comunicare. Quindi potrebbe essere un ottimo candidato. Il consiglio che do a Del Piero nel caso gli facessero un’offerta, perché mi risulta che non sia stato ancora contattato, è patti chiari e amicizia lunga. Cioè cosa mi fate fare, per quanto tempo, che responsabilità mi date e quanto mi pagate. Perché Del Piero, diventando un dirigente importante della Juventus, dovrebbe rinunciare ad altre cose che sta facendo ora“.
Le piacerebbe il ritorno di Marotta in dirigenza?
“Sì, certo. Tutto è possibile, ma credo che l’Inter se lo terrà molto stretto. Marotta aveva fatto un ottimo lavoro alla Juventus e sta facendo la stessa cosa anche all’Inter. Quindi se io fossi l’Inter, non lo lascerei andare via”.
Circolano voci su una possibile vendita della Juventus: quanto c’è di vero?
“50%“.
Secondo lei è stato giusto confermare Allegri in questo momento?
“Sì, come era giusto averlo fatto anche qualche settimana fa quando Agnelli fece un buon discorso in Israele, subito dopo la pessima figura. Allora commentai che forse Agnelli queste cose avrebbe potuto dirle un po’ prima, per togliere certezze o illusioni ad altri personaggi che stavano cercando di minare la figura di Allegri all’interno della società“.
Passiamo al calciomercato. Cobolli Gigli si aspetta acquisti a gennaio?
“Mi aspetto vendite, perché la Juventus ha un organico più che abbondante. Mi auguro che ci siamo delle vendite, perché c’è bisogno anche di fare soldi oltre che ridurre il peso dell’organico. Se proprio fosse necessario, opterei per un rafforzamento sull’ala destra difensiva. Questo chiaramente è subordinato alla formazione che sceglierà Allegri, sulla base della disponibilità dei giocatori. Mi auguro che Rabiot non abbia problemi nella partita tra Francia e Inghilterra ed eventualmente quelle successive. La Juventus ha fatto due acquisti che, secondo me, rappresentano l’usato insicuro. Il primo è Di Maria, preso per un anno. Ogni volta che gioca s’infortuna. L’altro è Pogba, che ha aspettato due mesi per operarsi e forse la Juventus avrebbe dovuto cercare di convincerlo di più, ma probabilmente non c’è riuscita”.
Continua: “Ancora adesso lo vediamo allenarsi con l’elastico e si allena a parte. Non sappiamo una data in cui sia probabile che giochi: si parla del 13 gennaio col Napoli, ma credo che Allegri quantomeno ci penserà. Se gli usati insicuri diventassero sicuri e Chiesa recuperasse bene fisicamente, la Juventus avrebbe sicuramente un impatto maggiore e migliore. E potrebbe avere buone possibilità di crescere. L’auspicio del tifoso è ovviamente che la Juventus riparta come un treno e vada avanti. Ora starà ad Allegri tenere la squadra separata da tutte le chiacchiere che escono sulla società, cercando di animare i giocatori”.
Siamo giunti alla fine. Chiudiamo con un commento sul ciclo Agnelli.
“Andrea Agnelli ha fatto delle grandissime cose come presidente. Però la sua gestione ha due momenti: il primo di grande importanza quando prese Marotta più gli allenatori e inanellò Scudetti dopo Scudetti, poi sorse il caso Ronaldo. Io sono sempre stato molto scettico su questo acquisto, perché Ronaldo non è in grado di fare squadra con gli altri giocatori. Le sue reti costavano un milione e mezzo a gol più o meno. La squadra doveva giocare sempre e solo per Ronaldo. Marotta, col suo arrivo, se ne andò o venne licenziato e passò all’Inter, grave perdita. Paratici prese il posto di Marotta e inanellò una serie di errori gravi. Errori in termini di acquisti e di costi degli acquisti. E lì il presidente Agnelli non fu in grado di gestire la situazione. La prima fase è stata gloriosa, la seconda nebbiosa”.
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