Non ce la fatta Sinisa Mihajlovic a vincere la battaglia contro il brutto male che lo ha colpito: addio a una leggenda e un combattente
Non ci sono parole in un momento come questo, dire addio a Sinisa Mihajlovic è difficile. Salutare un allenatore, un giocatore, un uomo, un guerriero, spezza il fiato. Fino all’ultimo momento ha lottato, come ha sempre fatto sul campo, con un male troppo brutto.
Lo ricorderemo sempre per la sua grande voglia di non arrendersi mai. Nato in Serbia e adottato dall’Italia, Mihajlovic ha portato tutti i suoi valori e le sue conoscenze nel calcio italiano, oltre alla sua inimitabile classe col pallone tra i piedi. Una struggente notizia, che mai avremmo voluto scrivere.
Sinisa Mihajlovic è arrivato in Italia nell’ormai lontano 1992, approdando alla Roma dallo Stella Rossa. Da quel momento non ha più lasciato il nostro paese e il nostro campionato. Gli scudetti con Lazio e Inter e il suo mancino ne hanno esaltato il valore in campo. Ma è soprattutto l’uomo che non dimenticheremo mai.
Lo abbiamo visto combattere in ogni minuto, senza rinunciare mai al suo grande amore per il calcio. Lo abbiamo visto con un cappello in panchina per cercare di rendere meno evidente la sofferenza, per lottare come sempre. Un carattere forte, un uomo duro che sapeva come essere dolce, un guerriero che non dimenticheremo mai.
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