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Sistema in confusione: “L’AIA non è proiettata verso il futuro”

Non c’è solo il calciomercato a tenere banco in Italia, infatti sono stati più volte evidenziati alcuni problemi riguardanti il sistema arbitrale e non solo

E’ stata una puntata importante quella di oggi su Tv Play, canale Twitch di calciomercato.it.

Abodi ©LaPresse

Si è parlato soprattutto dell’AIA e dei problemi strutturali e organizzativi emersi negli ultimi anni, prendendo in esame principalmente gli ultimi 22 anni. E’ questo il periodo passato dall’ultima “riforma” risalente oramai agli anni 2000, culminato sostanzialmente con le dimissioni di Alfredo Trentalange da capo degli arbitri dell’Associazione Italiana Arbitri.

Ciotti: “Per l’AIA servono riforme”

Intervenuto ai microfoni di Tv Play, l’avvocato Gianluca Ciotti ha analizzato in profondità la situazione legata all’AIA toccando anche, tra gli altri, l’argomento Trentalange.

Gianluca Ciotti a TvPlay

Le dimissioni del capo arbitri hanno ovviamente fatto scalpore: “Quando i presidenti hanno confermato la fiducia elettiva assegnata secondo le regole, quindi legittima, a un soggetto, ossia Trentalange, e poi il settore a capo di questo soggetto rischia il commissariamento vuol dire che c’è qualcosa che non va. L’AIA dev’essere autonoma e passare a essere una società di servizi. Perché oltre al dilemma del VAR c’è un altro problema, nonostante una legge che designa gli arbitri come lavoratori qualcuno invece ha fatto una distinzione tra atleti e direttori di gara, equiparandolo per esempio a figure come l’arbitro di sedia della pallavolo. Si arriva a queste cose attraverso dei processi. Elezione attraverso un corpo elettorale più ampio. C’è da trovare un sistema attraverso il quale, almeno come idea, si impedisca il mercimonio tra voto e ingerenza sul tecnico. Non so se c’è stato, parlo però di sistemi e questo sistema si espone a queste situazioni.”

Ciotti è stato poi interpellato sul sistema AIA e sugli aspetti da migliorare secondo la sua opinione: “Il perimetro di indagine ce lo danno due figure importanti. Abete, che nel consiglio federale ha detto che quanto successo all’AIA può accadere in ogni settore della federazione, l’altro ci viene dato dalle dichiarazioni di Abodi. Chiunque sarà il prossimo presidente, mi auguro sarà rappresentativo di tutti e non solo di una parte.

Pubblicato da
Patrizio Trecca

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