Il procuratore ha chiesto alla Corte Federale d’Appello diversi mesi di inibizione per gli ex dirigenti della società bianconera
Prende sempre più forma l’indagine relativa al caos plusvalenze che ha colpito la Juventus nei mesi scorsi. Il procuratore Chiné ha mosso alcune specifiche richieste in occasione dell’udienza presso la Corte Federale d’Appello sull’istanza di riapertura dei fascicoli relativi alla triste vicenda.
Anzitutto, la prima richiesta è relativa alla questione punti di penalizzazione: ben nove da sottrarre al computo totale in classifica, vista l’entità dei fatti contestati e sull’impatto – sia sportivo che mediatico – che tale vicenda ha avuto sui campionati italiani. Così facendo la Juventus verrebbe esclusa anche dalla corsa per la qualificazione alle competizioni europee. La seconda mossa prevede invece l’inibizione di 20 mesi e 10 giorni per l’ex direttore Fabio Paratici, 16 mesi per l’ex presidente Andrea Agnelli, 12 mesi per l’ex vicepresidente Pavel Nedved, Garimberti e l’a.d. Arrivabene, più altri 10 mesi e 20 giorni per il direttore sportivo Cherubini. Una vera strage.
Non solo Juve, pagano anche le altre società coinvolte
Oltre alla Juventus, anche alcune società – specialmente di Serie B – sarebbero state trascinate a fondo dell’inchiesta sulla scia delle sanzioni già comminate in un primo processo lo scorso aprile.
Tra queste figuravano Sampdoria, Empoli, Genoa. Ma anche Parma, Pisa, Pescara, Pro Vercelli e la vecchia società del Novara. Conferme anche sulle inibizioni per buona parte dei dirigenti coinvolti in cadetteria.