Il caso plusvalenze continua a tenere banco nel panorama calcistico italiano e internazionale, con la Juventus considerata unica responsabile dalla Corte Federale
Il dato di fatto è uno: quanto successo alla Juventus ha evidenziato un problema strutturale non da poco. Al di là della colpevolezza o innocenza del club torinese, quanto emerge a seguito della sentenza della Corte Federale è sicuramente il sistema “fallace” su cui poggia il calcio italiano allo stato attuale.
Gli eventi delle ultime settimane potevano essere evitati secondo l’ospite della trasmissione odierna ma, cosa ancor più importante, il punto focale risiede sempre lì, nelle fondamenta di un sistema rimasto indietro rispetto agli altri campionati. Questo è stato l’argomento principale di oggi.
Nella trasmissione di oggi è intervenuto il Presidente dell’Organismo di Vigilanza della Serie A, Giuseppe Staiano.
Ovviamente al centro del dibattito su Tv Play è finita la questione Juventus, ma soprattutto il sistema calcio, che necessita di una urgente rifondazione: “Quanto alle prospettive del calcio è giusto fare diversi commenti. Io partirei dal dato della insostenibilità anche economica che si sta vivendo in Italia e ci ha fatto perdere terreno rispetto a Premier e Liga. Quando invece il calcio italiano era quello sovrano di tutta Europa. Il tema più urgente è quello di riformare il calcio, accettando anche che il dato dello show sia importante quanto quello sportivo. Superare gli steccati del passato per avere introiti sufficienti a far tornare il calcio italiano sostenibile e recuperare il gap dalle altre leghe. Tutto questo avrebbe una ricaduta positiva anche rispetto alle tante questioni che leggiamo ormai da anni. Un calcio sostenibile non fa sì che ci siano certe scivolate e può portare ad altri tipi di problemi. Le riforme strutturali del calcio italiano non sono più rinviabili. Io come Presidente della Vigilanza sulla Lega Serie A controllo la Lega, ma poi sulle singole squadre è difficile, in chiave preventiva, riuscire a fare tanto e se qualcosa emerge lo fa alla fine in un modo più patologico”.
Staiano, dopo il cappello iniziale, si è appellato alla ricerca di un’uniformità che possa appianare le discrepanze con gli altri campionati europei: “E’ giusto il rilievo di avere delle regole uguali in tutta Europa, è giusta quindi un’armonizzazione perché diversamente i calciatori andranno comunque dove gli conviene. Se parliamo di sostenibilità parliamo anche della necessità, attraverso le riforme, di essere più attrattivo e ad avere più entrate. La sostenibilità si crea anche se ci sono maggiori introiti. Si potrebbe parlare della questioni stadi, quindi c’è il bisogno di fare un percorso di riforme condiviso con tutti, da chi fa le leggi a chi vive tutto questo nel quotidiano”.
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