Tra mercato che volge al termine, calcio giocato e problemi societari, il caso plusvalenze è l’argomento che tiene sicuramente più alta l’attenzione
Tra due giorni chiuderà la finestra invernale di calciomercato e le squadre che hanno centrato operazioni in entrata sono veramente poche.
In tutto questo non viene messo da parte il caso plusvalenze, che ha visto la Juventus punita con 15 punti di penalizzazione e l’ha proiettata d’improvviso a metà classifica. Oltre ai clamorosi rumors di calciomercato, l’ospite intervenuto in diretta, Walter Sabatini, ha raccontato alcuni retroscena sui talenti scoperti in passato e, come detto, ha detto la sua sul processo Juventus.
Walter Sabatini, noto dirigente sportivo e talent scout, è intervenuto ai microfoni di calciomercato.it.
Tra gli argomenti trattati c’è stato ovviamente il calciomercato, ma anche e soprattutto il caso plusvalenze: “Non è uno spot per il calcio. Un po’ mi ha infastidito. Però capisco che a volte si annega e per non annegare si cerca ogni strumento. Però non mi è piaciuto. Per certi versi ha falsato alcuni campionati. Io distruggo un bilancio, lo porto a meno 200 con l’idea di risanarlo attraverso operazioni di questo tipo e questo non funziona. Nel frattempo che tu maturi debiti rinforzi la squadra ai danni di chi non lo fa. Da un punto sportivo è una cosa che non sopporto. Mi dà fastidio perché noi abbiamo perso campionati a 87 punti. Un senso di fastidio sportivo me l’ha lasciato questa vicenda. Se una società matura un debito di 200 milioni è evidente che in quei periodi ha fatto investimenti sul mercato andati a debito. Hanno prodotto quel debito rinforzando le squadre. E’ chiaro che qualcuno ha pagato questo conto. Dopo magari hanno pensato di metterla a posto con le plusvalenze fittizie, anche se oggi deve ancora essere provata questa cosa. E’ ancora in fase di istruttoria. Ci sono ancora dubbi. Non è ancora il caso di stilare una condanna ma sono molto infastidito. Mi sono sentito defraudato”
Sabatini poi ha speso due parole anche su uno dei tanti talenti “scoperti” da lui: “Ho portato personalmente all’Inter Skriniar. Giocatore che si vorrebbe avere sempre in tutte le squadre. E’ votato alla causa, serio, un condottiero. Gli puoi affidare le chiavi dello spogliatoio. Questa situazione contrattuale non giova alla sua immagine, ma è una situazione. Il calcio deve abituarsi alle situazioni antipatiche. Non è che se non si trova l’accordo bisogna mandare il giocatore sul banco degli imputati. E’ una legge di mercato. Il calcio non sfugge alle leggi del mercato”
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