Il tecnico bianconero ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Spezia-Juventus: la polemica è ancora viva
Ha fatto rumore come se non di più del pareggio ottenuto sul campo. Lo sfogo di Massimiliano Allegri nel dopo partita di Juve-Nantes ha fatto discutere tifosi ed addetti ai lavori. A solidue giorni di distanza, stuzzicato dalle domande dei giornalisti nella conferenza stampa alla vigilia del match con lo Spezia, l’allenatore è tornato sull’argomento. Non cedendo di un millimetro sulla sostanza di quanto da lui dichiarato a Sky Sport.
“Non sono assolutamente nervoso, è successa una cosa con qualcuno che fischiava i ragazzi che entravano in campo senza motivo e credo non sia giusto. Poi a fine partita è giusto fischiare se la squadra perde, ma non è giusto fischiare a prescindere. L’altra sera è stata una reazione magari sbagliata, ma posso esser criticato su tante cose. Per esempio che la squadra gioca male che bisogna fare meglio. però sui dati di fatto non bisogna parlare, i numeri sono quelli. Io a scuola ci sono andato poco ma se fai un tema, un tema è opinabile, la matematica no. Su quello non si discute, poi accetto che sono un allenatore scarso, le mie squadre fanno schifo, accetto tutto perché fa parte della critica. Però sui numeri non si può discutere“, ha esordito Allegri.
“Poi voglio spiegare una cosa: il corto muso è semplice, era rivolto al campionato. Quando mi dissiro che la Juventus a Ferrara doveva vincere il campionato con 27 mila punti di vantaggio, io invece dissi che basta vincere di un punto, come il corto muso nelle corse dei cavalli. Quella roba lì è stata trasformata sulle partite singole. Io non ho detto quella cosa lì, è stata cammuffata, travisata e rigirata. Però mi ci diverto. Detto questo mi dispiace l’altra sera quando ho avuto la reazione, però certe cose non vanno bene. Io le reazioni non le ho se vengo criticato perché ognuno può avere la sua opinione. Il calcio è opinabile. Ma sui numeri non è opinabile niente che sia chiaro“, ha aggiunto.
“La società non manca mai. Perché la Juventus è la società più forte che c’è. È una società forte perché comunque i risultati che la Juventus ha ottenuto, li ha ottenuti con tanti allenatori e giocatori diversi. Io ho sempre sostenuto che i risultati li fanno le grandi società. Ci vogliono interpreti bravi, ma la società è la base di cemento armato per fare i risultati. Il club è sempre presente anche in questo momento più che mai, visto che ci hanno tolto 15 punti“, ha proseguito.
Infine, una considerazione sul momento della sua squadra: “Non abbiamo bisogno della comprensione. Noi dobbiamo solamente cercare di fare il meglio perché comunque in campionato dobbiamo fare una scalata importante. Per noi è importante fare un tot di punti indipendentemente da quello che succederà fuori. Per quanto riguarda l’Europa dispiace, ma è la dimostrazione che in Europa partite facili non ce ne sono e dovremo andare a Nantes cercando di fare una partita giusta che ci consenta di passare il turno. E ne abbiamo le possibilità. E poi siamo in semifinale di Coppa Italia. Quindi anche lì vedremo“, ha concluso.
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