Dopo la clamorosa richiesta dell’Eintracht, che ha chiesto l’esclusione del Napoli dalla Champions League, arriva il verdetto dell’Assessore
Continua a far discutere il comunicato rilasciato nelle scorse ore dall’Eintracht Francoforte. Il club tedesco non ha accolto positivamente la decisione del Governo italiano di impedire al Napoli la vendita dei biglietti ai tifosi ospiti per il ritorno degli ottavi di Champions in programma al Maradona il 15 marzo alle 21:00.
Non sono, perché la società teutonica – tramite il membro del consiglio dell’Eintracht Philipp Reschke – ha chiesto esplicitamente l’esclusione degli azzurri dalla massima competizione europea, poiché la scelta sui biglietti “influenza la concorrenza discutendo sulla situazione della sicurezza. E questo è, a nostro avviso, una distorsione della competizione“. Parole che non lasciano a molte interpretazioni. Oggi sulla spinosa questione si è così espresso l’Assessore alla Legalità e alla Polizia municipale Antonio De Iesu, intervenuto ai microfoni di ‘Calciomercato.it‘ in onda sul canale Twitch di Tv Play. “Il riferimento nell’ambito della decisione di vietare la trasferta ai tifosi dell’Eintracht a Napoli ed all’amministrazione comuncale fatto dal club tedesco è fuori luogo – ha dichiarato De Iesu -. Sono decisioni prese dal Viminale, che non vengono prese a cuor leggero“.
Napoli-Eintracht, De Iesu a Tv Play: “La tutela pubblica è sopra ogni cosa”
L’Assessore ha aggiunto: “C’è un’attività approfondita, studiando potenziali effetti e conseguenze. Si fa per mantenere la tutela della sicurezza pubblica. Il Prefetto ha deciso così basandosi sulle rivelazioni dell’Osservatorio. Si analizzano anche i precedenti, perché la tutela pubblica è sopra ogni cosa“.
Infine, capitolo Scudetto: “Per la festa si sta già lavorando, in modo da avere uno scenario. Ci saranno manifestazioni spontanee, soprattutto nelle aree centrali. Non sarà semplice. Utilizzo del Maradona? Ci sono dei regolamenti che vanno rispettati. Le fan zone non esistono in nessuno degli stadi, soprattutto fuori dall’Italia. Oggi chi vuole introdurre determinate cose dentro lo stadio deve registrarsi“.