La Roma di Mourinho finisce sotto osservazione dopo la sconfitta interna contro il Sassuolo. Probabilmente un po’ tutti si aspettavano di più dai giallorossi
Durante l’ultima giornata la Roma ha avuto la ghiotta occasione di poter scalare posizioni in classifica, soprattutto alla luce del pareggio esterno della Lazio sul campo del Bologna.
Esattamente come il Milan, Josè Mourinho ha fallito l’opportunità uscendo sconfitto contro il Sassuolo e mancando il possibile sorpasso ai cugini. C’è chi ha individuato nei giallorossi un problema potenzialmente risolvibile con un po’ di lungimiranza e prontezza.
Gerolin: “Mourinho vuole certi tipi di giocatori”
Manuel Gerolin, ex calciatore di Roma e Bologna, è intervenuto ai microfoni di calciomercato.it analizzando la filosofia (di mercato) della Roma guidata da Mourinho.
Sul canale TV Play, l’ex DS dell’Udinese, ha evidenziato come il problema di fondo sia in realtà dovuto alle strategie: “Di giocatori se giri e hai esperienza ne vedi tanti, ho avuto la fortuna di iniziare il mio lavoro all’Udinese che è stata tra le prime squadre a fare scouting dopo le olandesi. Per quello contesto un po’ la filosofia attuale della Roma, se vuoi costruire qualcosa devi arrivare prima su certi giocatori. Per quanto riguarda un ritorno a Roma c’è stata qualche chiacchierata con qualche dirigente in passato ma nulla più. Sicuramente mi farebbe piacere tornare. Io credo che tutte le squadre abbiano l’obbligo di avere un’organizzazione tecnica e di scouting, poi non è detto che se uno vede il Dybala giovane non vada poi a prendere il Cristiano Ronaldo, devi avere gli occhi dappertutto e poi deve scegliere la proprietà“.
Gerolin non ha quindi dubbi, gran parte delle responsabilità sarebbero in primis della società capitolina, perché Mourinho è un allenatore che “vuole solo certi tipi di giocatori” e difficilmente punta su scommesse: “Evidentemente è una scelta voluta anche dalla proprietà. Abbiamo davanti un esempio con il Napoli, sta vincendo tutto ma non da quest’anno, è una costruzione che parte da cinque o sei anni fa. Scelte basate su giocatori giovani, da costruire, con Benitez, Sarri, ora Spalletti. Quando si prende Mourinho si sa che le scelte, pur concordando con il ds che è portoghese e quindi si conoscono, vanno su giocatori esperti e che vuole lui“