Il Milan cade a Udine e si allontana ancora dal vertice: arrivano le dichiarazioni a sorpresa sul tecnico rossonero
Non è stata una serata di quelle che Stefano Pioli si sarebbe aspettato. Il Milan torna a frenare la sua corsa, con una sconfitta inattesa che lascia ampiamente l’amaro in bocca. E non basta il ritorno alla rete di Zlatan Ibrahimovic dopo 433 giorni dalla sua ultima marcatura. Lo svedese, su un rigore ripetuto, ha portato sul pareggio (durato solo 2′) i suoi anche se alla fine il ‘Diavolo’ è crollato sotto gli attacchi della squadra di Sottil.
A fine gara, Pioli si è preso ogni responsabilità: “Quando una squadra sviluppa una partita così, in cui non siamo stati né precisi né attenti né intensi vuol dire che l’allenatore ha lavorato male nella preparazione della gara”, ha detto il tecnico emiliano nel post gara attribuendo ogni responsabilità a se stesso e non ai giocatori scesi in campo. Un atto di umiltà che l’allenatore del Milan ha con estrema franchezza esposto. Quelli del giornalista Fabio Ravezzani che, su Twitter, ha fatto un parallelo con altri importanti nomi del panorama di Serie A al quale Pioli è costantemente paragonato. Il direttore di ‘Telelombardia’ non le manda a dire e scrive: “C’è una cosa che accomuna Conte, Mourinho, Sarri e Gasperini. Quando perdono dicono sempre che la colpa è degli arbitro o del club che non ha risorse adeguate per la competizione. Mi spiace, ma apprezzo molto di più la correttezza di Pioli e Inzaghi, che pure avrebbero cose da dire”. Un chiaro riferimento, quindi, anche a quelle che dovrebbero essere le responsabilità di Milan e Inter, reduci da una sessione di calciomercato estivo che non ha evidentemente portato i risultati sperati.
“È impensabile”: attacco durissimo ai rossoneri
Ed in tal senso, però, il giornalista ci va gù molto duro, per quanto riguarda la società di via Aldo Rossi: “Non si può pensare che il Milan non vada in Champions o che resti quello irriconoscibile di gennaio/febbraio. Cambiare modulo è un palliativo, il Milan è tornato a prendere tanti gol ed è perché non funziona tutta la squadra”.
Il giornalista ha ribadito: “In estate serviva un centravanti che doveva essere praticamente il titolare, invece è stato preso Origi che a Udine è entrato a 17 minuti dalla fine toccando un solo pallone. Acquisto senza senso. E sono state puntate tutte le fiches su De Ketelaere come numero 10“. Ravezzani conclude così la sua disamina: “Quando i tuoi due acquisti principali sono neanche titolari e neanche le prime riserve, ma seconda o terza alternativa che metti in campo solo per disperazione, c’è la misura di quanto il Milan non possa ambire a rivincere il campionato. Gli errori di mercato sono stati devastanti“.