Una storia a lieto fine che riguarda un talento che si sta mettendo in evidenza della Juventus. Una confessione a cuore aperto che ha colpito i tifosi.
A svelare la sua infanzia il diretto interessato, 21 anni da compiere il 1° maggio e già 19 gare con la maglia della Juve Next Gen, girone A della serie C. A corredo anche 1 gol nelle quattro presenze nella Coppa Italia di categoria.
Il sogno ovviamente è quello di vestire con continuità la maglia della ‘Juventus dei grandi’. Massimiliano Allegri in tal senso è una garanzia. Quest’anno il tecnico sta lanciando diversi giovani e il giovane bianconero spera di imitare il percorso che stanno facendo i vari Fagioli, Miretti, Soulé, Iling Junior e Barrenechea. Il suo compagno di squadra Barbieri, come lui, ha già esordito, mentre Compagnon e Sekulov sono stati convocati.
La storia di questo ragazzo siciliano la racconta lui stesso nella produzione di Juventus Creator Lab dal titolo “Against All Odds”, citazione di uno splendida ballad firmata Phil Collins del 1984. “Contro ogni previsione” forse è proprio quello che è riuscito a fare il protagonista della nostra storia che l’8 dicembre 2021 ha esordito in Champions con la Juventus. La punta è entrata al 90′ al posto di Kean nel girone H della fase a gironi. Con Pirlo tecnico invece l’esordio in prima squadra, il 17 gennaio contro la Spal in Coppa Italia.
Il centravanti della Juve Next Gen a inizio 2022 ha superato una prova ancora più importante. “Juventus Football Club comunica che il calciatore dell’U23, Marco Da Graca nei prossimi giorni sarà sottoposto ad un intervento di ablazione in seguito al riscontro di un’aritmia cardiaca“. Questo il comunicato della società bianconera del 17 gennaio 2022, Da Graca tornerà in campo già a febbraio contro la Pro Patria.
Come riporta juventusnews24.com, i primi anni di vita di Marco Cosimo Da Graca non sono stati facili. Il calciatore ha spiegato: “A 6 anni e mezzo i miei genitori si sono separati, all’inizio avevo un rapporto buono con mio padre poi per 4-5 anni non si è fatto più sentire, poi 8 anni mi sono trasferito dai miei nonni. Mi sono salvato per la situazione che c’era nella mia zona. Ho iniziato a giocare a calcio e da lì è iniziata la mia vita calcistica”, insiste il gioiellino della Juventus, che in particolare ringrazia nonno Cosimo.
“Io ho visto tantissimi amici che hanno fatto una brutta fine. Alcuni morti, alcuni arrestati, se non avessi giocato a calcio non saprei cosa avrei fatto nella mia zona. Credo che avrei fatto una brutta fine”, rivela ancora Da Graca, ribadendo come il calcio sia stata per lui una vera e propria ancora di salvezza. Lui stesso insiste sui particolari. “Sono cresciuto in un quartiere non semplice in cui abitare, ho visto da piccolo gente che spacciava e rubava, troppa gente che si butta nella malavita”, conclude l’attaccante della Juventus.
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