Continua la battaglia tra la UEFA e la Juventus anche al di fuori delle aule giudiziarie. Agnelli ha definitivamente chiuso
Diventato ormai quasi ripetitivo, lo scenario in cui è avvolta la Juventus non è per niente tranquillo. Ogni giorno emergono dettagli sempre più preoccupanti per il club bianconero e per i suoi dirigenti. Il 19 di aprile sarà una tappa importante per la Juventus e per i suoi tifosi, ma le vicende extra campo interessano più aspetti della gestione Agnelli.
La cosiddetta “manovra stipendi” terrà impegnati i legali bianconeri fino all’estate inoltrata e probabilmente la cosa avrà ripercussioni anche sulla prossima stagione. Ora, come non bastasse, Agnelli dovrà aggiungere alle sue sventure la rottura di un rapporto importante e che, in un certo senso, legava la famiglia a un rapporto di “parentela” con Ceferin.
La cosa in realtà sarebbe del tutto normale se non fosse che Ceferin ha fatto da padrino al battesimo dell’ultima figlia di Andrea Agnelli. Ormai è appurato come il presidente della UEFA abbia cancellato dalle sue dichiarazioni il nome di Agnelli e tenti di coinvolgerlo (nel bene) il meno possibile.
I due sono ai ferri corti, l’avvocato sloveno non ha fatto sconti a nessuno e la questione Superlega ha scisso di netto i rapporti tra le due famiglie: “La storia della Juve doveva finire come è andata. Perché tutto era scorretto. Non ho un rapporto di affetto con Agnelli, ma vorrei evidenziare che rispetto la Juve come club e che nutro molto rispetto per tutti quelli che sono coinvolti nella Superlega in generale. Sono grandi società che racchiudono e rappresentano molto di più dei movimenti dei loro tecnici. Se una squadra ha un consiglio che prende decisioni errate, non significa che io sia contro quel club in quanto tale, tanto meno i suoi sostenitori o calciatori”.
Queste le parole del presidente UEFA, che poi ha lanciato la stoccata alla Juventus, senza troppi complimenti: “Tuttavia, è interessante notare che delle tre squadre che si dichiarano salvatrici del calcio, una è in procedimento penale per risanamento del proprio bilancio, e l’altra per aver trasferito denaro a uno dei i leader nell’organizzazione dell’arbitrato. Vedremo se anche il terzo ha qualcosa. Interessante vedere come salverebbero il calcio”
La Superlega è il nemico numero uno per Ceferin e lo sloveno non poteva certo lasciar correre certe situazioni poco chiare. Anche per il Barcellona non si prospetta una futuro tranquillo, anzi il caso Negreira verrà discusso a Nyon nei prossimi giorni.
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