Il dopo Allegri è uno degli argomenti più discussi di questi giorni. E se la Juventus decidesse di perseguire la soluzione estrema, il sostituto è già pronto. Chi?
Nel caotico momento bianconero la questione legata a Massimiliano Allegri è quella che giocoforza, tiene banco di più in casa Juve. Parliamo di un argomento fondamentale per il futuro prossimo del club torinese, un argomento che ovviamente dipende da tanti fattori.
Premesso che il destino della Juventus non è soltanto nelle sue mani, bensì anche in quelle dei giudici che dovranno “sentenziare” quale futuro attende, e eventualmente attenderà, la società bianconera, risulta altresì evidente come il tema allenatore diventi assolutamente primario. La prossima stagione sarà quella di un pressoché totale rinnovamento, a tutti i livelli. E’ cambiato completamente il CDA, creato a sua immagine e somiglianza da John Elkann per tentare di superare, con meno danni possibili, il grado giudiziario.
Cambieranno ancora i quadri dirigenziali, e dovranno poi decidere chi sarà colui che guiderà l’inevitabile rifondazione tecnica. Perché è questo il chiaro ed inequivocabile messaggio di questa stagione: la Juventus dovrà essere rifondata, ripartendo da pochi, sicuri, e possibilmente italiani, punti fermi. E se sui nomi dei calciatori, da confermare o da cedere, c’è ancora un po’ di tempo per le valutazioni, per il nome dell’allenatore il tempo sta quasi per scadere.
Allegri o non Allegri? Questo è il problema principale per i dirigenti della Juventus. Cosa fare con il tecnico di Livorno reduce, fin qui, da una stagione ricca si di problemi di diversa natura, ma anche dove la “sua” mano non si è vista praticamente mai?Qualora i dirigenti bianconeri, vecchi e nuovi, decidessero di intraprendere una strada nuova con un nuovo tecnico rimarrebbe sul tavolo l’onerosa questione-contratto di Massimiliano Allegri: scadenza 2025, 7 milioni netti annui.
Può permettersi la Juventus una tale operazione, con i suoi conti pesantemente in rosso ed una prossima stagione che, molto probabilmente, la vedrà priva di un palcoscenico europeo? E nel caso chi potrebbe sostituire il tecnico livornese? Un nome che intriga molto è quello di Roberto De Zerbi. Piace molto anche all’Inter dell’ex Beppe Marotta, che lo vedrebbe bene sulla panchina nerazzurra per il dopo-Inzaghi.
Il tecnico bresciano è l’antitesi ideologica al “corto muso” di Massimiliano Allegri. Sassuolo, Shakhtar Donetsk e il dramma della guerra, prima di arrivare nel campionato più importante del mondo, la Premier League con il Brighton, dove sta entusiasmando con le sue idee. Potrebbe essere il profilo giusto per la il nuovo corso bianconero? Si, ma a precise condizioni. L’esperienza di Maurizio Sarri di qualche anno fa, così come quella di Gigi Maifredi, negli ormai lontani anni ’90 sono lì, ad imperitura memoria, a ricordare come scelte tecniche di un certo tipo debbano poi essere “accompagnate” dalla società. Solo a quel punto il tecnico aprirebbe all’opzione bianconera e il cambio in panchina diverrebbe realtà.
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