In Serie B c’è stato un nuovo esonero. Il presidente ha deciso per il terzo cambio in corsa: ecco il comunicato con l’ufficialità del nuovo allenatore.
Il mondo del calcio ha visto negli ultimi anni aumentare sempre più un increscioso fenomeno. Il ruolo dell’allenatore è una figura molto importante e spesso suo malgrado è il primo a pagare. Una situazione che si verifica in ogni sport, dal calcio maschile a quello femminile ma anche in altri sport come pallavolo o basket. L’ultima situazione riguarda una big del campionato nostrano.
In questa stagione la Lazio femminile sta facendo fatica a trovare i risultati nonostante esprima un discreto calcio: una promozione in Serie A che rischia di complicarsi soprattutto quando mancano poche giornate al termine della stagione. E’ chiaro come il club biancoceleste ha voluto dare l’ennesima sterzata con il cambio di guida tecnica dopo l’ultimo ko stagionale.
La Lazio Women 2015 ha infatti comunicato di aver sollevato dall’incarico il responsabile della prima squadra Massimiliano Catini, ringraziandolo per l’impegno profuso. L’1-2 al Fersini contro il Napoli è stato decisivo per il futuro dello stesso Catini subentrato a Carolina Morace nell’ottobre del 2021.
Calciomercato, nuovo allenatore per la Lazio Women
La Lazio Women ha ufficializzato Gianluca Grassadonia, svincolato dopo aver allenato la Paganese nella stagione 21-22. Questa è la sua prima esperienza nel calcio femminile. Ad annunciare il cambio della guida tecnica, sono stati propri i biancocelesti con una nota ufficiale.
Grassadonia, ex difensore, è cresciuto nel Settore Giovanile della Salernitana. Vanta diverse esperienze con le maglie di Milan, Foggia, Cagliari (del quale fu anche capitano e con cui realizza la sua prima rete nel calcio professionistico), Cosenza, Chievo, Udinese per poi concludere la carriera calcistica con i granata. Ha ottenuto diverse promozione dalla Cadetteria alla Massima Serie: l’esordio in Serie A avvenne con il Foggia di Zdeněk Zeman durante la stagione 1992-1993. Diversi gli episodi bui nella sua carriera, soprattutto quando era giocatore della Salernitana e del Cagliari: nel 1996, fu vittima di violenza da parte di un gruppo di ultras granata che lo prese a calci e pugni.
Due anni più tardi rischiò di morire in occasione della sfida contro l’Udinese quando militava nella formazione sarda, a causa di uno scontro con Tomas Locatelli, che lo colpì in maniera del tutto involontaria alla testa, con Grassadonia che ebbe un arresto cardio-respiratorio. Nel 2003, sempre in maglia rossoblù, dopo una sconfitta contro il Venezia, la sua auto fu incendiata sotto l’abitazione… Mentre quando era allenatore del Pescara, alcuni ultras incappucciati della Salernitana furono protagonisti di una aggressione nei confronti di sua figlia. Una carriera ricca di episodi particolari e spesso tutt’altro che positivi.