Vera e propria stangata, ma assolutamente meritata, per il dirigente calcistico che ha maltrattato l’arbitro e l’assistente al termine dell’incontro.
Il calcio per molti è lo sport più bello ed appassionante al mondo. Peccato però che la passione per il pallone a volte si possa trasformare in qualcosa di molto peggio, in vera e propria ossessione e sfociare addirittura in violenza gratuita.
Purtroppo tutto ciò avviene spesso anche nelle categorie minori, in quel calcio di provincia dove la passione dovrebbe trasformarsi in gioia semplice e quotidiana. Ed invece risulta spesso fuori dai ranghi, visto che non sono rari gli episodi di denuncia e violenza in tale ambito.
L’ultima bruttissima e censurabile situazione arriva dalla Sicilia. Precisamente dalla Promozione sicula, visto che al termine di una sentitissima partita tra due formazioni locali è scattato il finimondo, che ha visto vittime l’arbitro ed i due guardalinee. L’episodio risale allo scorso 30 aprile, quando l’Asd Riposto, squadra della provincia di Catania, ha ospitato il Supergiovane Castelbuono per una gara della Coppa Italia Promozione. Un match evidentemente molto importante e sentito, soprattutto dai padroni di casa.
Il match disputatosi allo stadio Luigi Averna di Riposto, non è mai giunto alla conclusione. Tutta colpa dell’aggressione subita dall’arbitro Luigi Canicattì e dai suoi due assistenti. Protagonisti del vile atto, due addetti al servizio d’ordine dello stadio di Riposto ed il dirigente della squadra di casa Giovanni Fresta.
Al termine del primo tempo, dopo essere stato espulso per proteste, Fresta ed i due addetti al campo avrebbero maltrattato l’arbitro, con tanto di strattonamenti, sputi e minacce. Pare che lo sfortunato direttore di gara sia stato anche sbattuto al muro durante la colluttazione, ferendosi alla schiena ed al braccio e dovendo ricorrere successivamente al ricovero all’ospedale di Giarre.
Una scena violante e assolutamente ingiustificabile, che non solo ha costretto il Riposto allo 0-3 a tavolino, ma che ha scaturito una inibizione di 3 anni per il dirigente Giovanni Fresta, stangato dopo l’aggressione vile e imbarazzante nei confronti della terna arbitrale solo per un calcio di rigore assegnato al Castelbuono.
Oltre al dirigente del Riposto, la Procura ha emesso anche l’ordinanza di Daspo, ovvero di impossibilità di partecipare agli eventi sportivi pubblici, per 5 anni ai due addetti alla sicurezza. Ovvero Filippo Sapienza e Davide Sapienza, anche loro protagonisti diretti dell’aggressione all’arbitro Canicattì.
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