Cristiano Ronaldo si è stancato di giocare all’Al Nassr: bufera di mercato all’orizzonte, il portoghese è pronto a tutto.
La luna di miele di Cristiano Ronaldo in Arabia è terminata. Di colpo, improvvisamente, dopo pochi mesi. Non basta la pioggia di petroldollari. A quanto pare, CR7 si sarebbe già pentito della scelta fatta e vorrebbe, ora che il mercato in Europa sta per riaprirsi, cambiare nuovamente aria, alla ricerca di nuovi stimoli e di una nuova avventura nel calcio ‘che conta’. Liberarsi del suo attuale contratto non è però semplice, e all’orizzonte si profila una vera e propria battaglia legale.
Sulle note di Se telefonando, a tutti gli appassionati di calcio in questo momento verrebbe facile immaginare il dialogo telefonico di Cristiano e dello sceicco Musalli Al-Muammar, il presidente dell’Al Nassr. “Non so spiegarti che il nostro amore, appena nato, è già finito“, canterebbe uno sconsolato CR7, desideroso di interrompere dopo pochi mesi un rapporto che sembrava dover durare a lungo. Ronaldo era stato preso, infatti, come simbolo e attrazione per il calcio arabo.
Sarebbe dovuto diventare una sorta di calamita per sponsor e grandi giocatori, per rilanciare uno sport che sta crescendo negli ultimi anni in Medio Oriente ma che continua ad essere visto come di serie B (se non oltre) rispetto a quello europeo. Evidente che una fuga del portoghese, da questo punto di vista, dopo pochi mesi non sarebbe proprio la migliore pubblicità per l’Al Nassr e per la lega saudita più in generale. Ed è anche per questo che la situazione è tutto meno che semplice da risolvere, e chi vorrà riportare nel Vecchio Continente dovrà farlo ‘a proprio rischio e pericolo’.
Cinque mesi dopo, Cristiano Ronaldo ha già il mal di pancia. Il calcio arabo è troppo piccolo per un giocatore della sua qualità e del ego. Il contratto da 200 milioni di euro a stagione non può bastare per trattenerlo a lungo. A dimostrazione che, in fondo, i soldi non fanno la felicità. Le infrastrutture sono insufficienti, l’ambiente non lo convince, l’andamento stesso della squadra non riesce a regalargli soddisfazione. Insomma, è un paradiso di cartapesta quello in cui sta vivendo, ed è per questo che CR7, in questo momento, farebbe carte false per tornare in Europa. Dove, però, nessuno può saperlo.
Le difficoltà per un suo rientro nel calcio del Vecchio Continente non sono infatti poche. Secondo quanto riferito dal Mundo Deportivo, se Cristiano dovesse decidere di andarsene senza giusta causa, dovrebbe risarcire l’Al Nassr per i restanti due anni di contratto, con un indennizzo che dovrebbe tenere presente la legislazione locale e altri criteri oggettivi. E che gli verrebbe a costare un occhio della testa.
Senza considerare che una sua fuga non giustificata comporterebbe anche sanzioni di natura sportiva, con la Fifa costretta a squalificarlo per quattro mesi da ogni partita ufficiale. Il che vorrebbe dire saltare giusto qualche partita, in caso riuscisse a chiudere subito con una squadra europea. Ma potrebbe anche significare uno stop durissimo da digerire per un ragazzo che sta vedendo in questo momento la sua trentanovesima primavera.
Insomma, tutto fa pensare che riportarlo in Europa non sarà semplice. Servirà diplomazia, pazienza e una grande forza di volontà da parte di tutti i protagonisti di questa vicenda. A meno che la famigerata ‘clausola Newcastle’, negata dal tecnico Eddie Howe lo scorso gennaio, non sia in realtà davvero stata inserita nel contratto firmato da Cristiano dopo i Mondiali. A quel punto infatti ogni problema sarebbe risolto e il prossimo anno potremmo rivederlo in Champions con la maglia dei Magpies. Sarà solo un sogno o una solida realtà? Per ora si tratta solo di un’ipotesi, e nemmeno delle più probabili.
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