Disastro Juve e dei suoi conti. L’annata negativa della Juventus continua su tutti fronti. Quasi non bastassero il flop del campo ed i guai giudiziari, anche le finanze lanciano il loro grido di allarme.
C’era una volta la Juventus di Andrea Agnelli, che non soltanto vinceva scudetti in serie, ma riusciva a tenere i conti in ordine. In quel radioso periodo di storia bianconera, dove i risultati sportivi si coniugavano perfettamente con una sana gestione societaria, il ruolo di Amministratore Delegato ha avuto in Beppe Marotta la sua massima espressione.
Ma nel regno incantato della Continassa, all’alba del nono anno, sono calate le tenebre. Il presidente Andrea Agnelli ha deciso di rompere “il giocattolo”. Dopo otto anni e sette scudetti consecutivi e qualche coppa nazionale, il numero uno bianconero ha voluto allontanare l’Amministratore Delegato, Beppe Marotta, affidando ad altri il suo ruolo e le sue competenze.
Un dirigente talmente bravo che avrebbe potuto oscurare, nel tempo, l’immagine del presidente. Il resto è storia, triste, degli ultimi anni della società bianconera. Ancora un paio di scudetti vinti quasi per inerzia ed alcune scelte folli, come quella riguardante Cristiano Ronaldo. I conti societari a picco e il capolavoro marottiano, ideato e portato avanti per otto anni, bruciato in un amen.
Ancora a distanza di qualche anno da quella folle scelta del suo presidente, la Juventus continua a pagare dazio. Quanto emerso dall’inchiesta Prisma è soltanto il risultato di una gestione societaria scriteriata che non ha tenuto conto del rispetto delle regole e delle conseguenze che il mancato rispetto delle stesse avrebbe poi potuto comportare per la società Juventus. Oggi la società bianconera presenta un bilancio in profondo rosso e le ultime notizie arrivate alla Continassa non sono certamente buone.
La stagione agonistica che sta per concludersi ha dimostrato che la Juventus ha bisogno di un profondo rinnovamento della rosa, al di là di chi poi sarà chiamato a gestirla. Occorrono investimenti importanti che, al momento, la società bianconera non può assolutamente permettersi. Occorrerà vendere e sperare nei ricavi provenienti dai riscatti dei giocatori in prestito.
Ma da quell’ambito non sono arrivate buone nuove. In una sola giornata la Juventus ha ricevuto due comunicazioni ferali dalla Premier League. Il Tottenham non è riuscito a qualificarsi per la prossima Champions League, mentre il Leeds è retrocesso. La conseguenza diretta di tali responsi è che Dejan Kulusevski, in prestito al Tottenham e Weston McKennie, in prestito al Leeds, giocatori di proprietà della Juventus, non verranno (a meno di sorprese) riscattati.
Una perdita secca per la Juventus pari a 69 milioni di euro, dal momento che il riscatto del centrocampista svedese è fissato a 35 milioni di euro e quello del giocatore statunitense a 34 milioni di euro! Pertanto torneranno a Torino in cerca di una nuova collocazione. Due problemi in più in casa Juventus, gli ennesimi di una stagione molto tribolata.
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