Vi siete mai chiesti quanto guadagnano i calciatori in Italia? Uno studio INPS dimostra che non è tutto rosa e fiori. Svelate le cifre
L’Italia vive un periodo di crisi che dura ormai da molti anni. Il sistema calcio ne sta risentendo particolarmente e questo sta influendo in maniera evidente sulla competitività del nostro campionato, diventato ormai fra i peggiori dei top cinque d’Europa per qualità e spettacolo.
Una crisi che costringe quasi tutte le squadre di Serie A a fare molta attenzione ai conti. Ad oggi il nostro campionato non può più permettersi stipendi di un certo livello, come invece accadeva in passato e come accade adesso in Premier League. Sia chiaro, però: parliamo comunque di cifre importanti soprattutto se paragonate al resto della popolazione.
Ma non sono tutti milionari come qualcuno può pensare, e a dirlo sono i dati riportati dall’INPS (l’ente previdenziale per il sistema pensionistico). Più del 50% dei tesserati FIGC, infatti, guadagna meno di 50mila euro lordi l’anno. Ecco, di seguito, i dati riportati dallo studio.
Nel 2022 sono 4343 i tesserati FIGC che hanno verso un contributo. Fra questi ci sono anche calciatori stranieri. Come anticipato, il 56% di questi ha dichiarato un compenso lordo fino a 50mila euro ed è questa la categoria principale con più calciatori, mentre è rappresentata dal 16% quella fascia che ha guadagnato fino a 10mila euro. Ma adesso passiamo alle categorie più alte. Fra i 50mila e i 100mila euro all’anno c’è poco più del 10% dei calciatori (in totale, 457). Sono invece 970 quelli che hanno dichiarato un contributo tra i 100mila e i 700mila euro, ovvero il 23% del totale.
E adesso passiamo alla fascia dei più ricchi, cioè quelli che guadagnano dalla professione di calciatore più di 700mila euro all’anno: è “solo” l’11%, quindi 484. E, come è facilmente intuibile, sono tutti elementi della Serie A. Una cifra molto bassa che in qualche modo spiega il momento di crisi del nostro campionato. Ad oggi, come scritto in precedenza, è difficilissimo competere con i club di Premier League e non solo, come ha spiegato di recente anche Paolo Maldini in un’intervista.
Il gap è enorme e le nostre squadre devono lavorare con idee e intuizioni, proprio come fatto da Milan e Napoli, le ultime due squadre a vincere la Serie A (e con monte ingaggi inferiori a quello degli altri). Una situazione complicata che, tra l’altro, è finito al centro delle discussioni per quanto riguarda la Juventus. Che, per il processo manovra stipendi, se l’è cavata con patteggiamento e multa. Ma la società sa benissimo che fin da subito dovrà risolvere la questione e provare a rientrare nei parametri giusti.
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