Continuano le polemiche sull’arbitro polacco Szymon Marciniak, designato per dirigere la finale di Champions League tra Inter e Manchester City
Sabato 10 giugno 2023 andrà in scena una delle partite più importanti dell’anno, la finale della Champions League. Che si sia o meno tifosi di una delle due squadre in campo, la partita è sempre una delle più seguite in tutta la stagione, e quest’anno si preannuncia decisamente interessante.
Da un lato c’è infatti il Manchester City di Pep Guardiola, che gioca la sua seconda finale in tre anni, alla ricerca di quella coppa che continua ad eludere i Citizens. L’allenatore catalano, non è mai riuscito a portare gli Sky Blues sul tetto d’Europa, ma l’occasione è delle più ghiotte, in particolare con un Erling Braut Haaland più decisivo che mai.
Dall’altro lato del campo ci sarà invece l’Inter, tornata a giocarsi la coppa dalle grandi orecchie dopo il trionfo a Madrid di 13 anni fa. Gli uomini di Simone Inzaghi hanno disputato un campionato a tratti deludente ma sono andati molto forte nelle coppe, vincendo Coppa Italia e Supercoppa Italiana e raggiungendo la finale nella manifestazione europea più importante. Il vero focus di questi giorni, però, non è nessuna delle due squadre, bensì l’arbitro della gara.
Negli ultimi giorni, infatti, il direttore di gara designato, il polacco Szymon Marciniak, è stato al centro di molte polemiche. Marciniak è stato contestato a causa di una sua partecipazione ad una manifestazione riconducibile ad ambienti politici di estrema destra. Il fischietto polacco si è scusato con un post su Instagram confermando di non conoscere gli ideali di questa manifestazione:
“Riguardo le notizie rese pubbliche, dichiaro di non aver mai supportato o legittimato alcun partito, organizzazione o politico. Mi dissocio, fortemente e chiaramente, da ogni tipo di visione, discorso o azione radicale, razzista o antisemita“.
La UEFA sembra aver accettato le scuse del direttore di gara, confermando la sua nomina per la partita più importante dell’anno, dopo una lettera di scuse condivisa anche sul proprio sito ufficiale, nella quale l’arbitro specifica:
“Non sapevo che l’evento fosse associato a un movimento di estrema destra polacco. Se fossi stato a conoscenza di ciò, avrei rifiutato categoricamente l’invito. […] I valori promossi da questo movimento sono del tutto contrari alle mie convinzioni personali”.
Anche i giornalisti Tony Damascelli e Xavier Jacobelli, sono intervenuto a Radio Radio ed hanno espresso le loro opinioni riguardo la decisione della UEFA. Se secondo la penna de Il Giornale “Sarebbe abbastanza singolare una sostituzione non per motivi tecnici ma ideologici”. L‘ex direttore di Tuttosport si dimostra contrario alla conferma, dicendo: “Non è accettabile che la finale di Champions League venga affidata a questo arbitro”.
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