Il mondo del pallone è in ansia per una ex stella. Preoccupano non poco le sue condizioni di salute. Scopriamo di chi si tratta.
Lui è una ex stella del calcio, un talento purissimo che ha calcato le scene con la maglia delle squadre più prestigiose: si fa davvero fatica a immaginarlo nelle condizioni in cui è adesso.
Ce lo ricordiamo, in particolare, con la maglia del Barcellona, squadra di cui è stato emblema e con cui ha vinto tutto. Era una delle colonne del club blaugrana, ha giocato accanto a stelle come Messi e Piquè. Stiamo parlando di Dani Alves: ce lo ricordiamo anche in Italia, con la Juventus. Per 126 volte è sceso in campo con la nazionale brasiliana. Di uno così, classe 83, che ha ormai appeso le scarpette al chiodo, dovresti parlare raccontando le sue gesta in veste di allenatore, dirigente o commentatore sportivo. Nulla di tutto ciò nel suo caso.
Dani Alves è ormai rinchiuso in una cella spagnola da tre mesi. Il calciatore è detenuto nel Brians 2 di Barcellona dallo scorso 20 gennaio, dopo le accuse di violenza sessuale di una ragazza 23enne. La giovane ha testimoniato di essere stata violentata in una discoteca la notte del 30 dicembre scorso. Dani Alves ha inizialmente affermato di non conoscere la vittima, per poi affermare di avere avuto un rapporto sessuale consensuale. I giudici non hanno creduto alla sua innocenza.
Secondo fonti attendibili, Dani Alves si starebbe lasciando andare. Mangia pochissimo, se ne sta sempre da solo. Potrebbero essere i sintomi di una pericolosa depressione. Per il momento, infatti, i giudici, hanno detto no alla scarcerazione da convertire con un regime domiciliare.
Si dice che la decisione del giudice di negare l’uscita dal carcere sia basata su discrepanze nella storia della presunta violenza. Football Espana ha riferito che Alves ha chiesto la possibilità di parlare, il prima possibile, di nuovo davanti al giudice. La vittima di Dani Alves, da parte sua, ha rifiutato di ricevere qualsiasi pagamento o risarcimento finanziario, vuole solo vedere Alves dietro le sbarre e che sia fatta giustizia.
Dani Alves è stato visto estremamente depresso sin dalla sua prima notte in prigione. Mangiava a malapena né parlava, ma era rispettoso nei confronti del personale. L’ex calciatore addirittura non ricordava a memoria il numero di telefono di nessuno, quindi non ha chiesto di fare chiamate. Nei prossimi giorni l’ex Juve cercherà ancora di chiarire la sua storia ed affrontare le eventuali incongruenze che, fino ad ora, hanno portato i giudici a negare la sua liberazione, o anche gli arresti domiciliari. Non è ancora chiaro se questa richiesta verrà accolta. In caso contrario, molto probabilmente Alves rimarrà in custodia mentre si continuerà a indagare sulla vicenda. Rimane forte la preoccupazione per le sue condizioni di salute.
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