La Juventus l’anno prossimo sarà impegnata in Conference League. Senza la Champions una cessione top è obbligatoria.
E’ stata un’annata da incubo per la Juventus. I tifosi hanno assistito ai trionfi, nazionali (e belle prestazioni europee) delle grandi rivali e allo stesso tempo trovato grosse difficoltà, calcistiche e non.
I sostenitori della Vecchia Signora, invece, sono stati impegnati più a fare conteggi sulla penalizzazione che a festeggiare le reti della propria amata. Passando alla Continassa, le dimissioni dell’intero cda a fine 2022 hanno costretto l’universo Juventus a ripensare in modo integrale il proprio futuro. In sostanza, l’ordinanza di oltre 14000 pagine dell’inchiesta Prisma, indirettamente, ha mutato l’andamento delle vicende bianconere, presenti e da venire.
Bonucci&Co hanno chiuso il campionato al settimo posto, qualificazione in Conference, oltre alla semifinale di Europa League persa con il Siviglia, che poi vincerà la coppa per la settima volta. Ora la Juventus pensa al mercato, prima di acquistare però bisogna vendere. Senza i soldi della Champions, almeno 50 milioni di euro, la Vecchia Signora deve fare i conti col bilancio. Ci sono due fattori che incidono in tal senso. In primis il monte ingaggi da abbassare, lo scorso anno infatti ammontava a 160 milioni di euro lordi, il più caro davanti ai 133 spesi dall’Inter.
Juve, Chiesa verso l’addio: il Chelsea ci prova
In secondo luogo, la Juventus ha in corso un settlement agreement impegnativo con al Uefa. Se non venisse rispettato, la federazione di Nyon agirebbe senza pietà. Tutti questi discorsi, ovviamente, valgono al netto di un’eventuale decisione della Uefa di escludere i bianconeri da tutte le manifestazioni continentali.
In attesa di conoscere se davvero Cristiano Giuntoli lascerà Napoli per sbarcare alla Juventus, Giovanni Manna intanto deve decidere come fare cassa. L’uomo mercato, pro-tempore, scelto dal duo Gianluca Ferrero-Maurizio Scanavino, presidente e ad, quasi certamente dovrà far partire uno dei gioielli presenti in attacco. L’indiziato numero uno sembra essere Federico Chiesa.
Il figli d’arte è stato un investimento pesante per i bianconeri. Per averlo alla Fiorentina sono stati versati già 50 milioni, con bonus potenziali per altri 10. L’attaccante inoltre ha un contratto da 5 milioni netti fino al 2025. Se si vuole monetizzare quindi, Chiesa va venduto subito, nel 2024 a 12 mesi dalla scadenza, il suo cartellino perderebbe almeno un terzo del valore.
Secondo il portale todofichajes.com, alla Continassa avrebbero già fatto il prezzo. Con un assegno da 50 milioni l’attaccante di Genova partirebbe. Al momento la squadra più interessata appare essere il Chelsea. Inglesi che però sono reduci da un pessimo 12° posto in Premier, siano certi che l’ex Fiorentina accetterebbe una destinazione senza la vetrina europea? Occhio anche al Liverpool e al Bayern Monaco da tempo sulle tracce del calciatore.