Dopo le sanzioni della giustizia sportiva italiana, il club bianconero si prepara alla stangata dell’UEFA: lo scenario
Non è ancora finita. Dopo aver subìto dieci punti di penalizzazione in campionato relativamente all’Inchiesta Prisma, ed aver patteggiato con la Procura una multa di 718mila euro per la manovra stipendi, la Juventus è in attesa di conoscere le decisioni dell’UEFA relativamente alla possibile esclusione dalla Coppe europee, che per il club bianconero significherebbe non poter partecipare alla prossima Conference League.
Com’è noto, il massimo organismo istituzionale del calcio europeo, presieduto da quell’Aleksander Ceferin che già aveva avuto modo di litigare pubblicamente con Andrea Agnelli all’epoca della costituzione della Superleague, ha acquisito da tempo gli atti dalla Procura di Torino. Sono mesi che sul sodalizio piemontese pende la spada di Damocle di possibili decisioni unilaterali dell’UEFA. Che è sul punto di pronunciarsi sul ‘caso Juve’.
Il punto sul quale si sta concentrando l’organismo europeo è la violazione del settlement agreement. Questo è una sorta di patteggiamento con il quale qualunque società può concordare le sanzioni e il percorso per rientrare nei parametri del Fair play finanziario (FFP). L’accordo tra l’UEFA e i club è previsto dal regolamento dello stesso FPP, e può essere volontario o transattivo. Mentre per il primo l’accordo è proposto dallo stesso club interessato, nel caso del settlement agreement il compromesso viene proposto dall’organismo UEFA.
Mano pesante da Ceferin, Juve spalle al muro
Sulle imminenti sanzioni UEFA si è prounciato Luca Momblano, noto giornalista esperto di faccende bianconere, intervenuto ai microfoni di Juventibus. “Mi é stato detto che il settlement agreement con la UEFA sarebbe giá saltato. Ci sono delle violazioni alla fonte che interrompono la validità di questo accordo. Se é così l’ammenda prevista é di 50 milioni. Usiamo comunque, per ora, il condizionale“, ha esordito Momblano.
Lo scenario, però, potrebbe essere anche più cupo, come spiegato successivamente: “Sul pronunciamento UEFA riguardo alla paretcipazione alle Coppe ho riscontrato una sensazione forte in casa Juventus. Si teme un anno di squalifica. Se fosse più di uno invece, il club si rivolegerebbe al TAS di Losanna al 110%.“, ha concluso.
Sebbene la Conference League non abbia ovviamente tutto questo appeal alla Continassa, il danno d’immagine di una squalifica dalle Coppe per violazioni amministrative sarebbe davvero un duro colpo per il club. Senza contare che, anche se la Juve si qualificasse alla Champions attraverso il campionato 2023/24, il ranking UEFA crollerebbe. Sempre che i bianconeri non rientrino dalla porta principale, in Urna 1, da Campioni d’Italia.