Calvario infinito per il club bianconero dopo lo scandalo, ora si aspetta l’esito delle verifiche del Tas UEFA per definire l’ultima delle sanzioni
Una stagione al di sotto delle più rosee aspettative culminata con la conquista sul campo della qualificazione alla Conference League. Dopo mesi di lotte e udienze il club bianconero è nuovamente nel mirino. Ansia da parte dei tifosi per quello che potrebbe accadere nei prossimi giorni.
Ancora oggi il calvario non è affatto concluso perché, a seguito della penalizzazione in classifica che ha escluso forzatamente la ‘Vecchia Signora’ dalla corsa alla Champions, la nuova dirigenza deve ancora scontare un importante passaggio lasciatogli in ‘eredità’ dalla precedente gestione Agnelli. Inizialmente si era ipotizzato che l’UEFA potesse valutare la situazione entro i primi giorni di luglio ma bypassando il secondo grado in giudizio.
In realtà è probabile che l’udienza definitiva possa sopraggiungere soltanto intorno alla metà del mese direttamente a Nyon con il Tas. La squadra torinese ha vissuto un’annata problematica e spera di ricevere risposte il prima possibile. A dire il vero, la speranza sarebbe comunque quella di ricevere una risposta concreta e ufficiale entro il termine ultimo della definizione delle partecipanti alla prossima edizione della terza competizione europea per club. A rischio, però, c’è sia l’esclusione dalla disputa della stessa e una multa piuttosto salata.
Già nel 2022 la Juventus aveva firmato il famoso ‘settlement agreement‘, una forma bonaria di rientro delle spese che avrebbe evitato un salasso di sanzioni laddove venissero rispettate determinate condizioni. La multa prevista per i bianconeri è stata quindi ridotta da 23 a 3 milioni di euro ma potrebbe tornare al punto di partenza, senza sconto alcuno.
Così facendo il giudice avrebbe facoltà di dichiarare nullo il patto e la sanzione giungerebbe senza trattativa, lasciando nelle mani dei legali bianconeri la scelta (sensata) di non opporsi – ricorrendo quindi al Tas – e accettando di non disputare la Conference League per una stagione. Mettersi l’anima in pace, come si suol dire, troverebbe appiglio e veridicità nel buon senso generale.
Se però tale esclusione non dovesse limitarsi al solo anno sportivo ma essere prolungato a due o più anni, allora per la Juventus significherebbe restare fuori dalla Champions League anche in futuro con l’ennesima perdita d’introiti. L’appello alla Cassazione dello Sport Europeo di Losanna sarebbe quindi opera necessaria come forma di autotutela. E non è affatto scontato quel che potrebbe saltarne fuori. Le prossime settimane saranno decisive per il futuro del club e i tifosi della Juve sono in attesa.
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