Non solo i risultati sul campo dell’Italia. Viale Mazzini per il torneo iridato ha subìto una vera bastonata.
Il calcio italiano con la qualificazione di Inter, Roma e Fiorentina, alle finali rispettivamente di Champions, Europa League e Conference, sperava di aver individuato una leva per risollevarsi. Non è stato così.
Dopo gli ultimi due mondiali visti dal divano, dal 2006 ad oggi gli unici sorrisi azzurri sono stati l’Europeo 2020 vinto da Roberto Mancini nell’estate del 2021 e la finale del Mondiale Under 20, persa il 12 giugno scorso dagli azzurrini in Argentina contro l’Uruguay. L’uscita dell’Italia Under 21 dal girone negli Europei Under 21 di Georgia e Romania ha rappresentato un altro mini fallimento del nostro calcio. Tutto questo ha un riflesso sul valore dei diritti tv della serie A.
Per il bando a partire dal 2024, la Lega di serie A si aspettava di guadagnare 1,2 miliardi a stagione, le offerte in busta di Dazn e Sky si sono fermate a meno di 600 milioni. Ora si andrà a trattativa privata, sperando di salvare il salvabile. Anche la Rai ha pagato dazio dall’assenza dell’Italia al Mondiale in Qatar, vediamo cosa è successo.
Il calcio è sicuramente lo sport più popolare al mondo, la manifestazione mondiale in Qatar è stata una vetrina importante. L’assenza degli azzurri però ha comportato un indotto decisamente minore in termini di sponsor. A pagarne le spese, come scrive calcioefinanza.it, è stata soprattutto la Rai.
Per il Qatar e le Olimpiadi invernali di Pechino. come riporta ItaliaOggi citata dalla stessa fonte, Viale Mazzini ha speso 176,1 milioni di euro. Come si evince dal bilancio 2022, solo il Mondiale vinto da Messi&Co è costato ben 166 milioni di euro. Leggendo i dati pubblicati, erano stati più prolifici i 133,5 milioni di euro impiegati dalla rete pubblica nel 2021 per gli Europei vinti dall’Italia e per i Giochi estivi di Tokyo.
Il motivo: il trionfo di Chiellini&Co e le tante medaglie vinte in Asia dai nostri atleti. A rendere più pesante un potenziale buco per la Rai, il fatto che il canone non verrà più prelevato dalla bolletta della luce, metodo che garantiva un’evasione decisamente marginale.
Tornando ai numeri, per Rai spa, nel 2022 i ricavi complessivi ammontano a 2,54 miliardi di euro (+0,9% sul 2021). Di questa torta, 1,86 miliardi sono coperti dal canone appunto, per una percentuale altissima: il 73,5%. Detto che tale incidenza rispetto al 2021 è del +2,4%, l’altra voce grossa riguarda la pubblicità: 531,6 milioni, pari al 20,9% degli introiti.
Questa posta è decisamente in calo: parliamo del -10% rispetto al 2021. Insomma, il piatto alla Rai piange. Bisognerà ridurre sensibilmente i costi operativi. La posizione finanziaria netta è negativa per 599,3 milioni, un rosso cresciuto di 50,6 milioni rispetto al 2021.
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