La UEFA ha comunicato la sua decisione ufficiale: il club è escluso dalla partecipazione alla prossima Conference League. L’ultima spiaggia è il TAS.
Non c’è pace per le competizioni europee. Fra disordini finanziari e rispetto dei parametri imposti nel calcio europeo, la UEFA monitora la situazione dei diversi club coinvolti nelle competizioni internazionali ed è pronta a prendere seri provvedimenti. In questo marasma c’è anche la Juventus, la quale ha vissuto una stagione tormentata fuori dal campo a causa dell’inchiesta sulle plusvalenze e la gestione degli accordi economici coi calciatori.
Un sistema scoperchiato che ha avuto come prima conseguenza le dimissioni in toto del CdA bianconero, fino a quel momento capitanato dal presidente Andrea Agnelli, nonché una penalizzazione in campionato di -10 punti in classifica, sebbene inizialmente fossero addirittura a -15. In attesa di ulteriori e definitivi risvolti, arriva per un’altra società un verdetto definitivo da parte della UEFA.
L’organizzazione europea del calcio ha confermato l’esclusione dell’Osasuna della Conference League. Nonostante la squadra abbia ottenuto al qualificazione alla competizione internazionale, arrivando settima in classifica nella Liga spagnola, dovrà verosimilmente cedere il suo posto all’Athletic Bilbao.
La UEFA non fa sconti e ribadisce la sentenza: il club è escluso dalla Conference League
A stabilire la dura misura punitiva è stato il Comitato d’Appello della UEFA, il quale ha confermato il parere avanzato dagli ispettori del Comitato di Controllo, Etica e Disciplina della Federazione. Anche dinanzi alla riaffermazione di una misura già stabilita alcune settimane fa, l’Osasuna non intende fermarsi e presenterà ricorso al TAS, non appena la UEFA consegnerà al club spagnolo il fascicolò con le motivazioni che hanno portato alla sospensione dalla coppa.
I fatti che vincolano negativamente il club di Pamplona risalgono al 2014, quando la squadra fu coinvolta in un caso di partite truccate. Negli scorsi mesi nel merito si è espressa la giustizia ordinaria, che ha provveduto a condannare alcuni ex dirigenti del club iberico. Nonostante non siano coinvolti membri della dirigenza del presente, la UEFA ha comunque ritenuto che l’Osasuna dovesse scontare una penalità.
Il club ha subito definito questo comportamento come oltraggioso rispetto ai propri diritti e ha intenzione di condurre una battaglia con ogni misura a disposizione.
Proprio dopo la lettura della sentenza, è intervenuto Braulio Vazquez, direttore sportivo dell’Osasuna, che ha affermato: “Ti fa venire voglia di lasciar perdere tutto. Noi siamo un esempio. Ci siamo autodenunciati e alla fine siamo stati puniti. È surreale”.